Papa Francesco, appello di oggi: L’ideologia del consumo seleziona i nostri bisogni e manipola i nostri sogni

Papa Francesco, in una lunga lettera indirizzata al presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, ha lanciato un appello.

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 3 marzo 2019 in Piazza San Pietro!

Papa Francesco, in una lunga lettera indirizzata al presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’istituzione dell’accademia nata con Giovanni Paolo II, ha lanciato un appello per chiedere “L’impegno per la promozione e la tutela della vita umana in tutto l’arco del suo svolgersi“.

L’appello di Papa Francesco nella lettera a Vincenzo Paglia!

Ha sottolineato il Pontefice: “Noi sappiamo bene che la soglia del rispetto fondamentale della vita umana è violata oggi in modi brutali non solo da comportamenti individuali, ma anche dagli effetti di scelte e di assetti strutturali”. Poi il monito: “L”organizzazione del profitto e il ritmo di sviluppo delle tecnologie offrono inedite possibilità di condizionare la ricerca biomedica, l’orientamento educativo, la selezione dei bisogni, la qualità umana dei legami“.

Secondo il Papa questa evoluzione richiede un rinnovato impegno della Chiesa: “Occorre anzitutto comprendere le trasformazioni epocali che si annunciano su queste nuove frontiere”, ammonisce Bergoglio, “per individuare come orientarle al servizio della persona umana, rispettando e promuovendo la sua intrinseca dignità”.

“Oggi – rileva Francesco – “la passione per l’umano, per l’intera umanità, è in grave difficoltà. Le gioie delle relazioni familiari e della convivenza sociale appaiono profondamente logorate. La diffidenza reciproca dei singoli e dei popoli si nutre di una smodata ricerca del proprio interesse e di una competizione esasperata, che non rifugge dalla violenza“.

Secondo il Pontefice “questa emergenza rivela un paradosso: come è potuto accadere che, proprio nel momento della storia del mondo in cui le risorse economiche e tecnologiche disponibili ci consentirebbero di prenderci sufficientemente cura della casa comune e della famiglia umana, vengono le nostre divisioni più aggressive e i nostri incubi peggiori? La tendenza ad anestetizzare questo profondo disagio, attraverso una cieca rincorsa al godimento materiale, produce la malinconia di una vita che non trova destinazione all’altezza della sua qualità spirituale. Dobbiamo riconoscerlo: gli uomini e le donne del nostro tempo sono spesso demoralizzati e disorientati, senza visione. Il sistema del denaro e l’ideologia del consumo selezionano i nostri bisogni e manipolano i nostri sogni, senza alcun riguardo per la bellezza della vita condivisa e per l’abitabilità della casa comune“.

Come cristiani dunque siamo chiamati a “reagire agli spiriti negativi che fomentano la divisione, l’indifferenza, l’ostilità, prima che sia troppo tardi. Una nuova prospettiva etica universale, attenta ai temi del creato e della vita umana, è l’obiettivo al quale dobbiamo puntare sul piano culturale. Non possiamo continuare sulla strada dell’errore perseguito in tanti decenni di decostruzione dell’umanesimo, dobbiamo contrastare una simile ideologia”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore