Papa Francesco, Angelus: “Lo sguardo del Signore ci raggiunge prima che ci rendiamo conto di averne bisogno”

Oggi su Rai 1 verrà trasmesso l'Angelus in diretta su Rai 1 all'interno della trasmissione A sua immagine, dover si parlerà dell'elaborazione del lutto.

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 2 febbraio 2020 in Piazza San Pietro

Oggi domenica 3 novembre 2019 come di consueto alle 12 il Pontefice celebrerà l’Angelus in Piazza San Pietro, trasmesso in diretta su Rai 1 all’interno del programma della domenica di Rai 1 A sua immagine. Nella puntata odierna si parlerà del lutto conseguente alla perdita di una persona cara. In questi momenti di immenso dolore e disperazione ci si chiede quale sia il senso della vita. Ci si domanda come si possa riuscire a superare una perdita così grave.

Si parlerà dell’elaborazione del lutto nella puntata di oggi di A sua immagine.

“A Sua Immagine”, in onda domenica 3 novembre alle 10.30 su Rai 1, affronta il tema dell’elaborazione del lutto. Ospiti di Lorena Bianchetti saranno don Luigi Verdi, responsabile della Fraternità di Romena e Arianna Prevedello, alla quale la scomparsa improvvisa del marito a soli 35 anni rompe l’incantesimo della vita. Arianna ha, così, iniziato un lungo percorso interiore che l’ha portata a trovare “La grazia di rialzarsi.

La Santa Messa dalla Cattedrale di Acireale e l’Angelus di Papa Francesco.

Alle 10.55, la linea passerà alla Santa Messa, trasmessa dalla Cattedrale di Acireale (Ct). Alle 12.00 sarà trasmesso, come ogni domenica, l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro, un appuntamento atteso e seguito da migliaia di fedeli. Ci spiega il Pontefice: “Il Vangelo di oggi ci pone al seguito di Gesù che, nel suo cammino verso Gerusalemme, fa tappa a Gerico. C’era tanta folla ad accoglierlo, tra cui un uomo di nome Zaccheo, capo dei “pubblicani”, cioè di quei giudei che riscuotevano le tasse per conto dell’impero romano. Egli era ricco non grazie a un onesto guadagno, ma perché chiedeva la “tangente”, e questo aumentava il disprezzo verso di lui. Zaccheo «cercava di vedere chi era Gesù»; non voleva incontrarlo,ma era curioso: voleva vedere quel personaggio di cui aveva sentito dire cose straordinarie. Era curioso. Ed essendo basso di statura, «per riuscire a vederlo» sale su un albero. Quando Gesù arriva lì vicino, alza lo sguardo e lo vede.

Lo sguardo misericordioso del Signore ci raggiunge prima che noi stessi ci rendiamo conto di averne bisogno per essere salvati. E con questo sguardo del divino Maestro comincia il miracolo della conversione del peccatore. Infatti Gesù lo chiama, e lo chiama per nome: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Non lo rimprovera, non gli fa una “predica”; gli dice che deve andare da lui…Gesù sceglie di fermarsi a casa di quel pubblico peccatore…Il disprezzo e la chiusura verso il peccatore non fanno che isolarlo e indurirlo nel male che compie contro sé stesso e contro la comunità. Invece Dio condanna il peccato, ma cerca di salvare il peccatore, lo va a cercare per riportarlo sulla retta via. Chi non si è mai sentito cercato dalla misericordia di Dio, fa fatica a cogliere la straordinaria grandezza dei gesti e delle parole con cui Gesù si accosta a Zaccheo.

L’accoglienza e l’attenzione di Gesù nei suoi confronti portano quell’uomo a un netto cambiamento di mentalità: in un attimo si rende conto di quanto è meschina una vita tutta presa dal denaro, a costo di rubare agli altri e di ricevere il loro disprezzo. Avere il Signore lì, a casa sua, gli fa vedere tutto con occhi diversi… Zaccheo scopre da Gesù che è possibile amare gratuitamente: finora era avaro, adesso diventa generoso; aveva il gusto di ammassare, ora gioisce nel distribuire. Incontrando l’Amore, scoprendo di essere amato nonostante i suoi peccati, diventa capace di amare gli altri, facendo del denaro un segno di solidarietà e di comunione”.

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