Papa Francesco: Angelus di oggi domenica 17 novembre 2019 e Santa Messa per la Giornata Mondiale del Povero

Oggi Papa Francesco celebrerà l'Angelus in piazza San Pietro. In occasione della giornata mondiale del povero ha celebrato anche la Santa Messa.

Papa Francesco: Angelus e Santa Messa di Pasqua di domenica 12 aprile 2020

Tra poco su Rai 1 verrà trasmesso in diretta nel programma A Sua immagine l’Angelus di Papa Francesco, celebrato da Piazza San Pietro in occasione della terza giornata dei poveri, fortemente caldeggiata proprio da Papa Francesco che ha come tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”. Il programma religioso oggi ha dedicato la puntata di domenica 17 novembre all’ascolto di chi ha più bisogno. Il Papa, oggi, in occasione di questa importante ricorrenza per il mondo cattolico ha celebrato la Santa Messa Basilica di San Pietro, appunto in occasione della Giornata Mondiale del Povero.

Le parole di Papa Francesco nella Santa Messa di oggi in occasione della Giornata Mondiale del Povero.

Durante l’omelia della Santa Messa di oggi Papa Francesco ha così sottolineato: “I poveri sono preziosi agli occhi di Dio perché non parlano la lingua dell’io: non si sostengono da soli, con le proprie forze, hanno bisogno di chi li prenda per mano. Ci ricordano che il Vangelo si vive così, come mendicanti protesi verso Dio. La presenza dei poveri ci riporta al clima del Vangelo, dove sono beati i poveri in spirito. Allora, anziché provare fastidio quando li sentiamo bussare alle nostre porte, possiamo accogliere il loro grido di aiuto come una chiamata a uscire dal nostro io, ad accoglierli con lo stesso sguardo di amore che Dio ha per loro. Che bello se i poveri occupassero nel nostro cuore il posto che hanno nel cuore di Dio! Stando con i poveri, servendo i poveri, impariamo i gusti di Gesù, comprendiamo che cosa resta e che cosa passa…I poveri ci facilitano l’accesso al Cielo: per questo il senso della fede del Popolo di Dio li ha visti come i portinai del Cielo. Già da ora sono il nostro tesoro, il tesoro della Chiesa. Ci dischiudono infatti la ricchezza che non invecchia mai, quella che congiunge terra e Cielo e per la quale vale veramente la pena vivere: cioè, l’amore“.

Gli ospiti di A sua immagine della puntata di domenica 17 novembre 2019.

In studio, con Lorena Bianchetti, ci saranno Valentina Alazraki, vaticanista, giornalista e scrittrice, e Padre Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. Si parlerà dell’opera importantissima che la Caritas svolge nel nostro Paese, attraverso i suoi centri d’ascolto, le mense e le iniziative di solidarietà. A Lucca e a Viareggio il Centro Caritas ci sono dei centri di aiuto per chi ha perso il lavoro, che aiutano le persone in difficoltà sia aiutandoli a provvedere ai bisogni primari, sia tentando di aiutarlo nel reinserimento sociale. A Milano esistono delle iniziative speciali per chi è senza dimora, come ritrovarsi in piazza per raccontare il proprio vissuto, ma anche iniziative volte a sensibilizzare le coscienze, come l’esperienza di dormire sotto i portici col sacco a pelo, per capire realmente cosa significhi.

L’Angelus di Papa Francesco di oggi domenica 17 novembre 2019 in occasione della Giornata Mondiale del Povero

Paolo Balduzzi in collegamento dall’ Aula Paolo vi racconterà come si svolgeranno i preparativi per il pranzo con il Santo Padre, per 1500 poveri provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa. Alle 12:00 verrà trasmesso, come ogni domenica, l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro. Ha così sottolineato il Pontefice nell’Angelus di oggi domenica 17 novembre 2019: «Il Vangelo di questa penultima domenica dell’anno liturgico, ci presenta il discorso di Gesù sulla fine dei tempi. Gesù lo pronuncia davanti al tempio di Gerusalemme, edificio ammirato dalla gente a motivo della sua imponenza e del suo splendore. Ma Egli profetizza che di tutta quella bellezza del tempio, quella grandiosità “non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. La distruzione del tempio preannunciata da Gesù è figura non tanto della fine della storia, quanto del fine della storia. Infatti, di fronte agli ascoltatori che vogliono sapere come e quando accadranno questi segni, Gesù risponde con il tipico linguaggio apocalittico della Bibbia. Usa due immagini apparentemente contrastanti: la prima è una serie di eventi paurosi: catastrofi, guerre, carestie, sommosse e persecuzioni; l’altra è rassicurante: «Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto».

La seconda immagine ci dice l’atteggiamento che deve assumere il cristiano nel vivere questa storia, caratterizzata da violenza e avversità…È l’atteggiamento della speranza in Dio, che consente di non lasciarsi abbattere dai tragici eventi. Anzi, essi sono occasione di dare testimonianza. I discepoli di Cristo non possono restare schiavi di paure e angosce; sono chiamati invece ad abitare la storia, ad arginare la forza distruttrice del male, con la certezza che ad accompagnare la sua azione di bene c’è sempre la provvida e rassicurante tenerezza del Signore. Questo è il segno eloquente che il Regno di Dio viene a noi, cioè che si sta avvicinando la realizzazione del mondo come Dio lo vuole. È Lui, il Signore, che conduce la nostra esistenza e conosce il fine ultimo delle cose e degli eventi.

Il Signore ci chiama a collaborare alla costruzione della storia, diventando, insieme a Lui, operatori di pace e testimoni della speranza in un futuro di salvezza e di risurrezione. La fede ci fa camminare con Gesù sulle strade tante volte tortuose di questo mondo, nella certezza che la forza del suo Spirito piegherà le forze del male, sottoponendole al potere dell’amore di Dio…Questo è il tesoro più prezioso che ci è stato donato e la testimonianza più efficace che possiamo dare ai nostri contemporanei, rispondendo all’odio con l’amore, all’offesa con il perdono. Anche nella vita quotidiana: quando noi riceviamo un’offesa, sentiamo dolore; ma bisogna perdonare di cuore. Quando noi ci sentiamo odiati, pregare con amore per la persona che ci odia. La Vergine Maria sostenga, con la sua materna intercessione, il nostro cammino di fede quotidiano, alla sequela del Signore che guida la storia».

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