Papa Francesco, Angelus: “Gesù con la sua parola ci scuote, ci fa riconoscere ciò che veramente ci arricchisce!”

Papa Francesco domenica 17 febbraio 2019 celebrerà l'Angelus in Piazza San Pietro. trasmesso in diretta su Rai 1, nel programma A sua immagine.

Papa Francesco Angelus di oggi 5 marzo 2023

Domenica 17 febbraio 2019 Papa Francesco celebrerà l’Angelus in Piazza San Pietro, trasmesso in diretta su Rai 1, nel programma A sua immagine, che dedicherà la puntata di domenica 17 febbraio 2019 in onda su Rai 1 alle 10.30 a nonni e nipoti. I nonni sono importanti per i nipoti, per trasmettere il legame con il passato e per dare la possibilità ai giovani di conoscere ed apprezzare maggiormente il loro presente. Nel corso del suo pontificato Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del loro ruolo nella famiglia, partendo dalla propria nonna, Rosa Vassallo, che ha lasciato un impronta indelebile nella sua vita.

A sua immagine: gli ospiti di domenica 17 febbraio 2019, puntata speciale dedicata ai nonni.

Con Lorena Bianchetti in studio ci saranno Don Armando Matteo, teologo, ed Ezio Aceti, psicologo, e in collegamento ci sarà Sandro Mazzola, grande calciatore e nonno illustre. Nel corso della puntata, si parlerà di iniziative come le “Nonniadi, olimpiadi organizzate dalle Acli che vedono impegnati anziani e nipoti, si approfondirà poi il ruolo dei nonni in famiglia che spesso servono a supplire l’assenza dei genitori impegnati nel lavoro e si presenterà la testimonianza di Liliana Segre, che ha speso parte della sua vita a trasmettere memoria a tanti giovani.

La Santa Messa dalla Cattedrale di Piazza Armerina (EN) e l’Angelus di di Papa Francesco.

Come di consueto alle 10.55, la linea passerà alla Santa Messa: la celebrazione eucaristica questa domenica verrà trasmessa dalla Cattedrale di Piazza Armerina (EN). Alle 12.00, come ogni domenica, l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro.

Ci spiega il pontefice: “Il Vangelo di oggi ci presenta le beatitudini  nella versione di San Luca. Il testo si articola in quattro beatitudini e quattro ammonimenti  formulati con l’espressione guai a voi. Con queste parole forti ed incisive Gesù ci apre gli occhi, ci fa vedere con il suo sguardo al di là delle apparenze, oltre la superficie e ci insegna a discernere le situazioni con fede. Gesù dichiara beati i poveri, gli affamati, gli afflitti, i perseguitati, e ammonisce coloro che soni ricchi, sazi, ridenti e acclamati dalla gente.  La ragione di questa paradossale beatitudine sta nel fatto che Dio è vicino a coloro che soffrono ed interviene per liberarli dalle loro schiavitù. Gesù vede la beatitudine aldilà della realtà negativa, e guai a voi rivolto a coloro che oggi se la passano bene serve a svegliare dal pericoloso inganno dell’egoismo ed aprirli alla logica dell’amore finché sono in tempo per farlo.

La pagina del Vangelo odierno ci invita dunque a riflettere sul senso profondo dell’avere fede, che consiste nel fidarsi totalmente del Signore. Si tratta di abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore a Dio vero. Egli solo può dare alla nostra esistenza e la pienezza tanto desiderata e pure difficile da raggiungere. Fratelli e sorelle sono molti infatti anche ai nostri giorni quelli che si propongono come dispensatori di felicità. Vengono e ti promettono successo in tempi brevi, grandi guadagni, soluzioni magiche ad ogni problema e così via. Quindi è facile scivolare senza accorgersi nel peccato contro il primo comandamento cioè l’idolatria, sostituire Dio con un idolo. Idolatria e idoli sembrano cose di altri tempi ma in realtà sono di tutti i tempi. Descrivono alcuni atteggiamenti contemporanei meglio di molte analisi sociologiche. Per questo Gesù ci apre gli occhi sulla realtà: siamo chiamati alla felicità, lo meritiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma duraturo per la vita eterna. Siamo felici se ci riconosciamo bisognosi davanti a Dio”.

Prosegue il pontefice: “Diventiamo capaci di gioia ogni volta che possedendo dei beni di questo mondo non le facciamo degli idoli a cui svendere la nostra anima ma siamo capaci di condividerli con i nostri fratelli. Su questo oggi la liturgia ci invita ancora una volta ad interrogarci e fare verità nel nostro cuore. Le beatitudini di Gesù sono un messaggio a decisivo che ci sprona a non riporre la nostra la nostra fiducia nelle cose materiali e passeggere, non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo, che tante volte sono venditori di morte, professionisti dell’illusione. Il Signore ci aiuta ad aprire gli occhi ad acquisire uno sguardo più penetrante sulla realtà, guarire dalla miopia cronica che lo spirito mondano ci contagia. Gesù con la sua parola ci scuote, ci fa riconoscere ciò che veramente ci arricchisce, ci sazia ci dà gioia e dignità, quello che veramente da senso e pienezza alla nostra vita”.

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