Palermo, sindaco Orlando: stop al decreto sicurezza. Lo scontro con Salvini

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha ordinato di non applicare nella città le misure previste dal decreto sicurezza. La risposta dura di Salvini.

Palermo, sindaco Orlando: stop al decreto sicurezza. Lo scontro con Salvini

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha ordinato di non applicare nella città le misure previste dal decreto sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le norme che negano ai Comuni la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno “solo” perché richiedente asilo, rendendo tale criterio insufficiente. Dalla parte di Orlando si sono già schierati i sindaci di Napoli, Firenze, Parma e l’amministrazione di Milano, mentre l’Anci ha sollecitato un tavolo di confronto chiedendo ascolto al governo.

La rivolta dei sindaci contro il decreto sicurezza. Salvini: “Ne risponderanno legalmente”

Con una circolare inviata ai vertici dell’ufficio anagrafe del Comune di Palermo, il sindaco Orlando ha di fatto bloccato l’applicazione della legge e ha chiesto ai dirigenti di «approfondire tutti i profili giuridici» che al contrario ne deriverebbero. E ancora il sindaco ha scritto «impartisco la disposizione di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica».

“È disumano e criminogeno”, ha detto Leoluca Orlando. E ancora rincarando la dose “Puzza di razziale”. Orlando ha innescando reazioni politiche e ha ottenuto il consenso di altri sindaci. Per questo motivo il vicepremier e ministro dell’interno Matteoo Salvini ha risposto in maniera dura. Su Facebook, ha commentato: «Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare “disobbedienza” sugli immigrati…». Poi, quando la polemica politica è montata, ha aggiunto: «Orlando vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l’esercito».

Rivolgendosi a «questi sindaci di sinistra» ha ricordato che il decreto sicurezza, «una legge di buon senso e civiltà, è stato approvato da governo e parlamento, e firmato dal presidente della Repubblica. Prima dobbiamo pensare ai milioni di italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini. Poi salveremo anche il resto del mondo». Infine, Matteo Salvini ha chiosato: «I sindaci ne risponderanno legalmente».

I sindaci di Firenze, Parma e Napoli con il sindaco di Palermo

Al fianco dell’iniziativa mossa dal sindaco di Palermo, si sono schierati Nardella, Pizzarotti e De Magistris. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha dichiarato: «Non possiamo permetterci di assistere a questo scempio umanitario». Secondo il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, «il decreto sicurezza lascia aperto un vulnus rispetto a stranieri e richiedenti asilo che non riescono a fare le cose più basilari», ma «bisogna capire qual è il percorso». Invece per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «Noi continueremo a concedere la residenza e non c’è bisogno di un ordine del sindaco o di una delibera perché in questa amministrazione c’è il valore condiviso di interpretare le leggi in maniera costituzionalmente orientata».

Dalla parte di Orlando si è schierato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti». E il segretario del Pd in Sicilia, Davide Faraone, ha invitato i segretari provinciali dem e gli amministratori locali nell’isola ad applicare anche nei loro comuni il «modello Orlando».

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