Il Movimento Opzione Donna, in un interessante post pubblicato ieri sulla pagina Facebook del gruppo, ha ancora una volta spiegato in cosa consista la misura definita Opzione Donna, ed esorta ancora una volta il a procedere alla sua proroga, di pensare alle donne senza se e senza ma, donne disposte a sacrificarsi ed a rinunciare al 25/30% della loro pensione.
Opzione Donna: in cosa consiste tale misura di pensionamento per le donne.
Si legge nel post del Movimento: «IL CORAGGIO DI SCEGLIERE LE DONNE! Opzione Donna, introdotta dall’articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243, è una forma di accesso flessibile che consente alle lavoratrici di 57/58 anni con almeno 35 anni di contributi di poter optare per un pensionamento anticipato rispetto alle regole generali, a fronte di una penalizzazione di circa il 25 -30% dell’importo della pensione dovuta all’applicazione integrale del sistema di calcolo contributivo all’assegno pensionistico che ogni singola lavoratrice optante avrebbe potuto ottenere in funzione della propria storia contributiva con il calcolo della pensione con il sistema misto, ovvero interamente retributivo (in vigore fino al 2011 per effetto dell’applicazione delle modifiche della legge Monti – Fornero al sistema di calcolo della pensione).
La misura aveva carattere sperimentale fino al 31 dicembre 2015 e nasceva a causa dell’innalzamento che la legge imponeva del requisito anagrafico minimo per conseguire la pensione di anzianità da 57 a 60 anni, fermo restando il raggiungimento di almeno 35 anni di anzianità contributiva. Dal lontano agosto 2004, la storia delle lavoratrici testimonia l’aumento di “fame” di Opzione Donna, in conseguenza dei numerosi interventi legislativi che nel tempo hanno innalzato ed equiparato l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini, penalizzando le lavoratrici di tutti i settori produttivi, con particolare riguardo al settore privato.
Perché le donne hanno da sempre condizioni diverse sul mercato del lavoro! Quante donne attive effettivamente accedono ad un posto di lavoro? Quante donne attive “over 50”, che hanno subito la perdita del posto di lavoro per effetto della crisi di questo Paese dal 2011, hanno potuto ritrovare un posto di lavoro per continuare la loro storia contributiva? Quante donne hanno lavori precari e saltuari? Quante donne hanno orari ed attività faticose per la loro “età matura”? Quante donne per accudire genitori, nipoti ed anziani delle famiglie non riescono a conciliare i tempi di vita e abbandonano il posto di lavoro per mancanza di idonei e sufficienti servizi pubblici?».
Opzione Donna: una misura che comporta ingenti risparmi per le casse dello Stato.
Il Movimento Opzione Donna sottolinea ancora una volta come la misura Opzione donna abbia portato e possa condurre a risparmi notevoli per lo Stato: «Come è noto, il calcolo contributivo della misura sperimentale Opzione Donna fino al 2015 ha già prodotto notevoli risparmi per lo Stato. A questo risparmio si aggiungono gli ingenti risparmi prodotti dalla legge Fornero con l’imposizione alle donne di criteri di accesso alla pensione in modo repentino ed in nome di una “logica di parità di sesso operata con un allineamento alle peggiori condizioni”, nonché’ quelli prodotti dal mancato accesso delle lavoratrici con il diritto maturato nel solo anno 2015, da misurare con il “contatore” operativo per le previsioni numeriche di accessi e di risorse stanziate per il solo anno 2015. A queste risorse risparmiate che sono tornate già “nelle casse dello Stato per pareggiare i conti” è necessario aggiungere i risparmi che saranno prodotti dalla proroga al 31.12.2018 di Opzione Donna.SI TRATTA DUNQUE DI UN RISPARMIO!»
Il nuovo accorato appello del Movimento Opzione Donna al governo per la proroga della misura al 2018.
In chiusura il Movimento lancia a grosse lettere un nuovo appello al governo, ed in particolare a Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Maria Edera Spadoni, Nunzia Catalfo Andrea Giaccone, per chiedere la proroga della misura Opzione Donna: «IL MOVIMENTO OPZIONE DONNA CHIEDE DUNQUE A QUESTO GOVERNO ED AL PARLAMENTO IL CORAGGIO DI SCEGLIERE LE DONNE, SENZA SE E SENZA MA, SENZA RINVII, SENZA COMPROMESSI, SENZA GIUSTIFICAZIONI EUROPEE. IL MOVIMENTO OPZIONE DONNA CHIEDE A QUESTO GOVERNO IL CORAGGIO DEL CAMBIAMENTO NELL’INTERESSE DELLE DONNE CHE TANTO HANNO DATO A QUESTO PAESE E CHE SONO DISPOSTE A LASCIARE IL 25/30% DELLA LORO PENSIONE NELLE CASSE DELLO STATO. IL MOVIMENTO OPZIONE DONNA CHIEDE LA VALORIZZAZIONE DELLA VITA LAVORATIVA DELLE DONNE ED IL PARLAMENTO NON PUO’ ULTERIORMENTE NEGARLA!
IL MOVIMENTO OPZIONE DONNA CHIEDE, A CONFERMA DELLE PROMESSE ELETTORALI E DEGLI IMPEGNI ASSUNTI NEL CONTRATTO DI GOVERNO PER IL CAMBIAMENTO, CHE LA PROROGA AL 31.12.2018 DELLA MISURA SPERIMENTALE OPZIONE DONNA CON I REQUISITI DELLA LEGGE ORIGINARIA 243/2004 SIA INSERITA DIRETTAMENTE NEL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO CHE SARA’ INVIATO NELLE PROSSIME SETTIMANE ALLE CAMERE PER L’ITER APPROVATIVO. LE DONNE SI ASPETTANO DI ESSERE IN QUESTO BILANCIO LA SCELTA POLITICA DI QUESTO GOVERNO!LE DONNE LO MERITANO! ORA E NON IL PROSSIMO ANNO!».
Il Movimento Opzione Donna rilancia: “Scegliere le donne senza se e senza ma con la proroga al 2018 di Opzione Donna”.
La priorità, secondo il Movimento Opzione Donna, per il nuovo governo è quella di scegliere le donne senza se e senza ma e di rispettare gli impegni presi in sede di contratto di governo, mediante la proroga al 2018 della misura sperimentale Opzione Donna.