E’ orgogliosa della medaglia color bronzo per cui ha tanto lavorato la sciatrice statunitense 33enne Lindsey Vonn, medaglia che dedica all’amatissimo nonno morto ad 88 anni il novembre scorso. Ha un particolare significato questa medaglia, sebbene naturalmente aspirasse all’oro perché è l’ultima gara olimpica della sua vita. In realtà Lindsey sarà in pista anche per la combinata alpina femminile ma la gara a cui teneva di più era questa, la discesa libera. E’ arrivata terza 47/100 dietro Sofia Goggia, che ha omaggiato con un lungo abbraccio, appena completata la sua prova, un abbraccio che sa tanto di passaggio di testimone. Vonn si è detta molto emozionata, in quanto appunto ha disputato la sua ultima gara in Olimpiadi. Si è detta contenta per Sofia, di rispettarla molto, di aver instaurato con lei un rapporto di amicizia. Vonn si è appropriata di un altro primato : a 33 anni e 126 giorni (è nata il 18 ottobre 1984) da oggi è la più vecchia medagliata olimpica dello sci alpino, primato strappato all’austriaca Michaela Dorfmeister che a Torino 2006 aveva vinto due ori a 32 anni e 332 giorni.
Il record di vittorie di Lindsey e quello di sciatrice medagliata più anziana. Il fair play dimostrato dopo la gara.
Vonn ha dichiarato che le piacerebbe tanto poter andare avanti, ma il suo corpo probabilmente non reggerebbe altri 4 anni. La Vonn, vinse l’oro in discesa ai Giochi di Vancouver 2010 e a quegli stssi giochi conquistò anche il bronzo in SuperG. Questa gara di PyeongChang la sentiva tanto, dopo il 6° posto in SuperG. Vonn aveva twittato che avrebbe dato tutta se stessa nella gara di discesa libera.Scesa col pettorale numero 7, la 33enne leggenda dello sci ci ha messo tutto il suo talento, ma si è inchinata alla superiorità della Goggia. Difatti si è poi dimostrata campionessa anche di fair play, per il caldo abbraccio a Sofia, per il modo con cui ha salutato Ragnhild Mowinckel, la norvegese scesa col pettorale numero 19 che le ha tolto il secondo gradino del podio. Lindsey, la più vecchia medagliata dello sci, puntava all’oro ma sperava di aver comunque reso orgoglioso il nonno. Le resta la combinata. E la caccia al record di Ingemar Stenmark di 86 vittorie.
