Nuovo attacco hacker ai siti italiani da parte dei filo-russi. Ultimi aggiornamenti

Oggi, mercoledì 22 marzo 2023, c'è stato un nuovo attacco hacker ai siti italiani da parte dei filo-russi. Vediamo insieme gli ultimi aggiornamenti

Nuovo attacco hacker ai siti italiani da parte dei filo-russi. Ultimi aggiornamenti

Oggi un nuovo attacco hacker da parte dei filo-russi ha colpito alcuni importanti siti italiani, compresi alcuni di carattere istituzionale. Tra i portali colpiti ci sono quelli del Governo, del Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini e dell’Atac, azienda romana. L’Italia registra, quindi, in un susseguirsi continuo di minacce alla sicurezza, un altro allarme cybersicurezza, con una nuova ondata di attacchi informatici da parte degli hacker filorussi NoName057(16).

I motivi alla base degli attacchi hacker filorussi!

La polizia postale ha riferito che al momento i sistemi informatici stanno tenendo. Alla base della rivendicazione dell’attacco, gli hacker hanno citato la posizione dell’Italia sulla guerra in Ucraina. Sul proprio canale Telegram, cita i 20 militari ucraini addestrati in Italia sul sistema antimissile Samp-T e le parole di ieri della premier Meloni, secondo cui non ci sarebbero le condizioni per avviare negoziati sull’Ucraina.

I siti interessati dal nuovo tentativo di hackeraggio!

Secondo quanto riferito dall’Ansa, tra i siti italiani quello dell’azienda romana Atac. In mattinata il sito in questione non è stato raggiungibile, coi servizi di biglietteria offline nelle sedi. Operativi i sistemi di gestione della rete e le macchine che emettono biglietti nelle stazioni, e regolare l’erogazione del servizio di trasporto. Tra gli altri siti presi mira ci sono anche quelli del governo, della Camera dei deputati, Ministero dei Trasporti, dei ministeri di Difesa ed Esteri, degli Aeroporti di Bologna e dell’Atm.

La tipologia di attacco hacker!

Sul loro canale i NoNoame hanno postato la solita immagine ironica di un orso che saluta accanto al simbolo della Repubblica italiana. E c’è il riferimento al direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi: “Frattasi, we’re coming”. L’attacco, come già nelle precedenti occasioni, è di tipo Ddos (Distributed denial of service), ossia si cerca di rendere indisponibile un sito, sovraccaricandolo di richieste di accesso.

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