Novità fisco: IVA a zero sui beni di prima necessità e una flat tax incrementale per i dipendenti

Il ministero dell'Economia sta elaborando un documento rivisto che propone la riduzione degli scaglioni fiscali a tre.

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Il ministero dell’Economia sta elaborando un documento rivisto che propone la riduzione degli scaglioni fiscali a tre; questo serve come trampolino di lancio verso un’aliquota fiscale uniforme per tutti. Inoltre, si prevede di ridurre l’ammontare delle imposte che i lavoratori autonomi devono trattenere.

Il disegno di legge delega sul fisco propone l’estensione della flat tax incrementale a tutti i lavoratori dipendenti, in modo da ottenere un’aliquota fiscale fissa per tutti dopo la riduzione degli scaglioni Irpef a tre. Il disegno di legge mira anche a semplificare le norme sui fringe benefit per i dipendenti e a ridurre le ritenute sui compensi per i lavoratori autonomi che sostengono costi elevati per dipendenti o collaboratori. Inoltre, il disegno di legge mira a riconoscere la neutralità fiscale per le aggregazioni e le riorganizzazioni di studi professionali.

La riforma fiscale include le modifiche proposte all’Imposta sul Valore Aggiunto, tra cui l’esenzione dall’IVA per i beni di prima necessità e una diminuzione delle imposte per articoli come carne e pesce. Inoltre, è prevista una riduzione dell’Irpef per i lavoratori dipendenti. Questi dettagli sono stati condivisi dal sottosegretario Sandra Savino in commissione Finanze alla Camera. La nuova legge delega è attualmente in fase di elaborazione e sarà presentata al Consiglio dei ministri la prossima settimana.

Le modifiche proposte alla normativa nazionale sull’IVA mirano ad allinearla a quella dell’Unione Europea, semplificando al contempo il sistema fiscale per migliorare il rapporto tra contribuenti e autorità fiscali, come descritto nell’articolo del “Messaggero”. Savino ha sottolineato la necessità di razionalizzare il sistema fiscale per raggiungere questi obiettivi.

IVA a zero per i beni primari.

L’obiettivo primario della riorganizzazione dell’IVA è quello di eliminare l’imposta sul valore aggiunto su alcuni beni, come proposto dal Vice Ministro dell’Economia Maurizio Leo. Questo potrebbe includere un meccanismo di esenzione per specifiche categorie di beni, simile a quello che è stato fatto per i vaccini Covid. Il ministero ha fatto delle simulazioni con l’azzeramento dell’IVA per i prodotti alimentari, attualmente tassati al 4%, e la riduzione al 5% per altri tassati al 10%, con un costo stimato di 4-6 miliardi di euro. Tuttavia, questa proposta è stata accantonata quando l’IVA è stata ridotta sui prodotti per la prima infanzia, come pannolini e biberon.

Il sottosegretario Sandra Savino ha ricordato che La riforma prevede alcune modifiche ad alcuni istituti dell’IVA, come le detrazioni e i rimborsi, per renderli più comprensibili ai contribuenti. Questa modifica porterà al pagamento dei crediti IVA in tempi più brevi, garantendo così alle imprese di mantenere la propria liquidità.

La proposta di riforma fiscale contenuta nella delega prevede una riduzione delle aliquote fiscali da quattro a tre. Il documento non fornisce cifre specifiche sulle aliquote o sugli scaglioni di reddito, Ma le simulazioni suggeriscono due potenziali scenari. Il primo prevede un’aliquota iniziale del 25%, 33% o 43%. Il secondo scenario propone aliquote del 23%, 33% e 43%, con un costo di circa 6 miliardi. L’obiettivo della riforma è quello di fornire migliori salari ai lavoratori attraverso la revisione delle aliquote e delle detrazioni.

La nuova riforma fiscale a due aliquote.

La riforma fiscale proposta mira a introdurre una nuova imposta sul reddito delle società a due aliquote, denominata Ires. In base a questo sistema, le aziende potranno beneficiare di un’aliquota fiscale ridotta del 24% per i prossimi due anni se investono in aree qualificate o creano nuove opportunità di lavoro. Il Ministero dell’Economia lo ha riassunto come un piano “paghi meno se assumi e investi di più“. Un altro aspetto di questa riforma fiscale è la graduale eliminazione dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Questa sarà sostituita da una supertassa con una base imponibile equivalente a quella dell’IRES. L’obiettivo principale di questa riforma è quello di incentivare le imprese a investire e creare posti di lavoro.

Si sta pianificando l’implementazione di un nuovo modello di accertamento fiscale che prevede la preparazione di una dichiarazione precompilata per le piccole imprese sulla base dei propri database. Se le piccole imprese si conformano a questo modello, non saranno sottoposte ad accertamenti per due anni, ma in caso contrario saranno sottoposte a verifiche immediate. Per le grandi imprese prevede di rafforzare il meccanismo di “cooperative compliance“, che sarà un diverso tipo di negoziazione tra l’agenzia e le imprese.

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