Münster, era uno psicopatico lo stragista del furgone!

È stato accertato che lo stragista al volante, Jens R., fosse un autista tedesco psicopatico. Un folle, il quale forse ha voluto imitare gli attacchi con i camion assassini della guerra santa islamica. Pare non abbia niente a che fare con il terrorismo jihadista.

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È stato accertato che lo stragista al volante, Jens R., fosse un autista tedesco con problemi psichici. Un folle, che forse ha voluto imitare gli attacchi con i camion assassini della guerra santa islamica. Pare che non abbia niente a che fare con il terrorismo jihadista, anche se le indagini dovranno scandagliare tutte le piste, e sono tuttora in corso.

Non si tratta di un “martire” della guerra santa.

La fine dello stragista è stata il primo segnale che poteva trattarsi di qualcosa di diverso dai fanatici dell’Islam. L’uomo si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla testa, mentre i terroristi islamici – per motivi religiosi – preferiscono farsi saltare in aria o morire sotto i proiettili delle forze di sicurezza, diventando così dei martiri della guerra santa.

Questo il tragico finale scelto dall’attentatore alla guida di un camion sul lungomare di Nizza e da Anis Amri, il killer del mercatino natalizio di Berlino nel 2016, che è morto in un conflitto a fuoco, poco fuori Milano, con la polizia italiana.

Un suicidio “standard”.

La scelta del suicidio “classico” da parte del pazzo di Münster assomiglia molto alla fine di Ali David Sonboly, che nel 2016 ha compiuto una strage a Monaco. Anche lui scambiato inizialmente per terrorista islamico era un cittadino tedesco di origini iraniane con gravi disturbi psichici senza legami con la jihad.

Dopo aver ammazzato 10 persone e ferito 36 si sparò un colpo alla testa. Le indagini scopriranno perché l’autista folle ha deciso di colpire lanciandosi con un furgone in mezzo alla folla proprio a Münster. Infatti la città è un’enclave cattolica molto importante nel nord della Germania a maggioranza protestante.

L’effetto emulativo delle stragi fondamentaliste islamiche.

Un effetto emulativo nei confronti degli attacchi jihadisti potrebbe aver fatto breccia nella mente malata del killer. Esattamente un anno prima, il 7 aprile 2017, un attentato molto simile insanguinava Stoccolma. Rakhmat Akilov, richiedente asilo uzbeko ispirato dal Califfato, si lanciò in mezzo alla folla al volante di un camion rubato nell’area pedonale della capitale svedese.

Il terrorista islamico uccise cinque persone, quattordici rimasero gravemente ferite. Lo stragista di Münster aveva certamente problemi psichici, ma sarà interessante capire se la sua mente bacata è stata influenzata dagli attacchi del terrore con i camion lanciati sulla folla fino al punto di imitarli.

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