Morbo di Parkinson, cura con le alte tecnologie!

Secondo il primario Fabrizio Pisano, la cura di un malato di Parkinson è un'operazione globale, che significa prendere in carico il paziente «a tutto tondo».

La cura di un malato di Parkinson è un’operazione globale, che significa prendere in carico il paziente «a tutto tondo». Non solo per la fase dell’acuzie, ma anche e soprattutto per la riabilitazione. Come riporta il sito web Ecodibergamo.it, «la presa in carico globale del parkinsoniano, che può ricevere questa diagnosi spesso quando è ancora attivo, richiede interventi multispecialistici e differenziati. E occorre puntare sulla riabilitazione, anche attraverso terapie innovative, con l’aiuto della tecnologia più avanzata».

Pisano: “Ci sono tante malattie di Parkinson!”

Così Fabrizio Pisano, primario della Riabilitazione neurologica del Policlinico San Marco di Zingonia (Gruppo San Donato) espone la «filosofia» alla base del Centro Parkinson Vamp (Valutazione e assistenza multispecialistica Parkinson) che è nato all’interno dell’Unità della Riabilitazione e di cui Pisano è responsabile. «I malati di Parkinson, che sono uno diverso dall’altro perché non esiste una sola malattia di Parkinson, ma tante malattie, hanno sempre più difficoltà nell’individuare percorsi di cura continuativi, multispecialistici e soprattutto riabilitativi. L’intento del Centro Vamp è quello di porsi come punto di riferimento qualificato sul territorio bergamasco e lombardo per offrire risposte mirate ed efficaci alle esigenze dei pazienti parkinsoniani».

Sinergia con i medici e le associazioni dei malati!

A tale presa in carico globale si è giunti in stretta sinergia con le associazioni dei malati di Parkinson e con i medici di medicina generale. Il Centro, oltre alla diagnosi e alle visite di follow up, offre un’équipe multispecialistica (neurologo, fisiatra, geriatra, neuropsicologa, fisioterapista, logopedista e dietista fino alla terapista occupazionale), l’assistenza sia nel risolvere problemi organizzativi (come corsie preferenziali per ridurre i tempi di attesa e difficoltà di accesso ai servizi riabilitativi) e sanitari (con consulenza cardiologiche, urologiche, respiratorie e nutrizionali).

Iniziative innovative!

«Oltre alle terapie farmacologiche e a quelle non convenziali come la Tdcs, stimolazione elettrica transcranica, puntiamo anche su iniziative innovative – rimarca il direttore del Centro Fabrizio Pisano – . Abbiamo, per esempio, la tango-terapia che può aiutare ai pazienti a tenere sotto controllo alcuni sintomi e a migliorare la qualità di vita, ma anche la terapia occupazionale. E in quest’ambito, il Gruppo San Donato ha mostrato estrema sensibilità nell’accettare l’installazione di una cucina, come “palestra” per questa terapia. I pazienti, seguiti dai terapisti, riprendono confidenza con gesti quotidiani, come preparare il caffè, accendere il gas, allestire uno spuntino. Gesti che nei malati di Parkinson possono diventare complicati e che, dal punto di vista della presa in carico a tutto tondo, è fondamentale “ricordare”, per una vita del paziente che sia il più normale possibile».

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