Manovra, tutte le novità su pensioni e tasse

I tecnici hanno riscritto il maxi emendamento manovra tenendo conto accordo raggiunto con Bruxelles per bloccare l'apertura della procedura di infrazione.
Manovra, tutte le novità su pensioni e tasse

I tecnici del Mef hanno riscritto il maxi emendamento alla manovra finanziaria 2019 tenendo conto del nuovo accordo raggiunto con Bruxelles per bloccare l’apertura della procedura di infrazione. Si va verso la richiesta di fiducia in Senato sul maxi-emendamento alla Legge di Bilancio che recepisca i contenuti dell’accordo raggiunto con l’Europa per la correzione dei saldi.

L’ammontare dei saldi ridefiniti è pari 10 miliardi e 254 milioni nel 2019, 12 miliardi e 242 milioni nel 2020, 15 miliardi e 997 milioni nel 2021. Dal 2,4% previsto dalla nota di aggiornamento al Def di settembre si scende al 2,04% nel 2019, con una previsione dell’1,8% per il 2020 e dell’1,5% nel 2021. Sforbiciata di 1,9 miliardi al reddito di cittadinanza e 2,8 miliardi a quota 100.

Ecco tutte le ultime novità del maxiemendamento alla manovra

Per quanto riguarda il capitolo Pensioni d’oro, il prelievo di solidarietà sulle pensioni sarà di 5 anni e su 5 fasce, a partire da 100mila euro lordi l’anno (5mila al mese al netto dell’irpef e senza considerare le addizionali comunali e locali). Il taglio sarà del 15% sulla parte di assegno superiore a 100mila euro e fino al 130mila, del 25% sulla parte compresa tra 130mila e 200mila, del 30% tra 200mila e 350mila, 35% tra 350 e 500mila euro, del 40% oltre i 500mila euro. I pensionati interessati dovrebbero essere circa 25mila. Sono escluse dal taglio le pensioni di invalidità.

Per quanto riguarda l’ecotassa, ci sarà un super-bonus per chi rottama. Contributo pieno, di 6.000 euro, soltanto per chi rottama l’auto e compra un’elettrica nella fascia di emissioni 0-20 grammi/km di co2. per la fascia di 21-70 grammi/km di co2, si scende a 2.500 euro. Invece, senza rottamazione si avranno 4.000 euro nella prima fascia e 1.500 nella seconda.

Dal primo marzo, per i veicoli che emettono da 161 a 175 Co2 g/km, l’imposta è 1.100 euro; aumenterà a 1.600 per la fascia 176-200 Co2 g/km e a 2.000 per la fascia 201-250 Co2 g/km. Il conto più salato, 2.500 euro, per i veicoli che superano i 250 Co2 g/km. Inoltre, ci sarà eco-bonus per i motorini: 3.000 euro per l’acquisto di un motorino elettrico o ibrido. Il contributo, fino al 30%, è previsto per chi rottami una moto di cilindrata inferiore o superiore ai 50 cc per comprare un veicolo non inquinante della stessa categoria.

Quota 100 e Reddito di cittadinanza

I lavoratori privati potranno andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi dal 1° aprile se si sono raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018. Chi, invece, li raggiungerà dopo, potrà andare via 3 mesi più tardi: la finestra è di 3 mesi ed è mobile.  Al contrario, i lavoratori pubblici dovranno dare un preavviso di 6 mesi, ai quali si aggiungono i 3 di finestra mobile. La prima data utile sarà dunque il 1° ottobre. L’assegno di quota 100 non è cumulabile col lavoro dipendente o autonomo, se non fino a 5.000 euro annui per mansioni autonome occasionali e fino ai 67 anni.

Per quanto riguarda, invece, il reddito di cittadinanza, la platea potenziale è di 5 milioni di persone e i 780 euro mensili saranno erogati in base all’Isee. Inoltre, sono previste decurtazioni se si è proprietari di una prima casa. Lo stanziamento è di 6,1 miliardi per l’anno prossimo e un altro miliardo sarà destinato al rilancio dei centri per l’impiego, ma dei 7,1 miliardi complessivi 2 miliardi proverranno dallo stanziamento per il Rei.

Questione Tari in bolletta

L’emendamento della Lega, in merito all’inserimento della Tari in bolletta, è finito nell’occhio del ciclone per le proteste delle associazioni dei consumatori. La proposta, con prima firma del capogruppo dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, non è ancora stata votata. Alla legge di Bilancio verrebbe aggiunto l’articolo 521bis che prevede la possibilità e non l’obbligo di far pagare la Tari “mediante addebito sulle fatture emesse dall’impresa elettrica”. Ciò avverrà solo “a seguito di apposita deliberazione del Comune che si trovi in stato di dissesto finanziario”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore