Manovra, slitta ancora il voto al Senato previsto per oggi alle 20

Il maxiemendamento sulla manovra sarà presentato in Senato oggi alle 14, con conseguente dichiarazioni di voto a partire dalle 20. L'esito per le 22.30.
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Il maxiemendamento sulla manovra sarà presentato in Senato oggi alle 14, con conseguente dichiarazioni di voto a partire dalle 20. Soltanto dopo il voto a Palazzo Madama ci sarà il secondo passaggio alla Camera per varare il testo della manovra in modo definitivo. Il presidente Roberto Fico aveva convocato i deputati per il 27 e 28 dicembre, ma questa mattina ha deciso di rinviare il provvedimento in commissione Bilancio il 27 e di discutere in aula il 28 e il 29, giorno in cui dovrebbe essere l’approvato il testo finale.

Come viene riportato su il messaggero, il motivo ufficiale del ritardo nell’Aula del Senato del maxi emendamento alla manovra è che “alla Ragioneria serve più tempo”. Un ritardo che era apparso inevitabile fin dal primo pomeriggio di ieri, infatti, il maxiemendamento era atteso per le 16. Tra le proteste delle opposizioni il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha annunciato la nuova convocazione dell’assemblea per oggi alle 14, con la discussione sulla fiducia a partire dalle 16, dove seguiranno, dalle 20,30, le dichiarazioni di voto, trasmesse in diretta televisiva e la chiama. L’esito del voto di fiducia è atteso per le 22.30.

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L’ennesimo slittamento che ha scatenato la reazione della minoranza, Anna Maria Bernini (Forza Italia) ha attaccato l’atteggiamento di Palazzo Chigi in quanto «sconcio nei confronti del popolo italiano. Prendere in giro il Parlamento per venti giorni è uno sfregio ai loro elettori. E’ la loro Caporetto politica, il fallimento politico di questo governo».

Andrea Marcucci, capogruppo dei senatori pd: «Siamo all’epilogo, hanno coraggio da vendere. Il premier Giuseppe Conte dice che confida che la manovra sia approvata, ma ancora oggi governo e maggioranza non hanno presentato al Senato l’emendamento che cambierà la manovra. Pensano che il Senato sia lo zerbino del governo. Hanno abbattuto la democrazia parlamentare. Vergogna: sono contro la Costituzione». «Non abbiamo ancora il testo che cambierà completamente la manovra. Il Parlamento non ha avuto modo di vederla manovra. Siamo contro la Costituzione», ha tuonato ancora Andrea Marcucci.

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