Manovra, il Senato vota sì alla fiducia. Ecco il testo definitivo

Il Senato ha approvato la manovra con 167 voti a favore, 78 contrari. Testo dovrà tornare alla Camera per il via libero definitivo il 28 o il 29 dicembre

Manovra, il Senato vota sì alla fiducia. Ecco il testo definitivo

Dopo tensioni, proteste e battaglie dell’opposizione il Senato ha approvato la manovra, che dovrà tornare alla Camera per il via libero definitivo il 28 o il 29 dicembre. A notte fonda, il governo ha ottenuto la fiducia sul maxiemendamento con 167 voti a favore, 78 contrari e tre astenuti, tra cui il senatore a vita Mario Monti e Antonio De Falco del M5S. La protesta delle opposizioni, capeggiate dal Pd che hanno occupato i banchi del governo, annunciando che non avrebbero partecipato al voto e che ricorreranno alla Consulta. Il testo è, dunque, arrivato in Aula con notevole ritardo dopo sei correzioni formali al testo in Commissione e lo stralcio della norma sugli Ncc.

Ecco il testo definitivo della manovra

Nella Manovra 2019 hanno trovato spazio anche la sanatoria per i contribuenti in difficoltà economica. La misura consente, ”ai debitori che versano in una grave e comprovata situazione”, di regolarizzare a costi ridotti la propria posizione. La sanatoria interessa i carichi affidati all’agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e prevede diverse percentuali di pagamento, a seconda della situazione Isee: 16% per i redditi fino a 8.500 euro; 20% fino a 12.500 euro; 35% fino a 20.000 euro”.“

Entra in manovra anche la “flat tax per il Sud”, ovvero la calmierazione al 7% dell’imposizione fiscale per i pensionati che vivono all’estero e che si trasferiscono al sud. E’ consentito alle persone titolari di redditi da pensione di fonte estera di accedere a un’imposta sostitutiva sui redditi se trasferiscono la propria residenza in una città con popolazione non superiore a 20.000 abitanti e collocata in una delle seguenti regioni: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia.

Confermato il taglio alle pensioni più alte che da “oro” vengono ribattezzate “di platino”. Il prelievo di solidarietà, per cinque anni, riguarderà gli assegni superiori a 100mila euro e sarà pari al 15% per la parte eccedente fino a 130mila euro, al 25% per la parte eccedente dai 130mila ai 200mila, al 30% per dai 200mila fino ai 350mila, al 35% fra i 350mila fino a 500mila e al 40% oltre i 500mila.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore