Manovra confermata dal governo nella lettera inviata all’Ue

Giovanni Tria, ha inviato entro i termini la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio 2019 assieme a una lettera di accompagnamento

Manovra confermata dal governo nella lettera inviata all'Ue

Ieri sera, martedì 13 novembre 2018 il Consiglio dei ministri ha approvato una revisione del “Documento Programmatico di Bilancio” come aveva richiesto la Commissione Europea. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha inviato entro i termini richiesti, la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio 2019 assieme a una lettera di accompagnamento dove vengono illustrate le strategie e i contenuti.

La lettera alla Commissione Europea non contiene concessioni sul deficit o sulle stime di crescita. Ma promette di far scendere il rapporto debito/Pil nel 2021 grazie alla vendita di immobili pubblici. “Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile” ha scritto il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nella lettera inviata all’Ue.

La lettera del governo alla Ue sulla manovra: “Pil invariato, ma debito calerà al 126% con privatizzazioni”.

“Tenuto conto di tali introiti – si legge nel documento – e del loro impatto anche in termini di minori emissioni di debito sul mercato, e quindi minori interessi, la discesa del rapporto debito/Pil sarebbe ancora più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno: 1,7 punti nel 2019, 1,9 nel 2020 e 1,4 nel 2021”. “Il rapporto – si legge ancora – scenderebbe dal 131,2% del 2017 al 126% nel 2021”.

“Per accelerare la riduzione del rapporto debito/Pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza”.

Poi il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nella lettera all’Ue ha annunciato anche che il governo investirà 1 miliardo nel 2019 per la messa in sicurezza e manutenzione di infrastrutture della rete stradale, viadotti, ponti e gallerie. “Gli interventi – si legge nel documento – riguarderanno opere realizzate nella stessa epoca o precedenti del Ponte Morandi“.

“Per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il governo chiede l’applicazione della flessibilità per eventi eccezionali”. “Per il prossimo triennio le spese eccezionali saranno pari a circa lo 0,2% del Pil”.

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