Manovra, bocciata dall’Ue: «nuova bozza entro tre settimane». Salvini, Bruxelles attacca un popolo

La commissione europea ha respinto la manovra del Governo e ha dato all'Italia tre settimane per fornire un nuovo Documento Programmatico di Bilancio.

Manovra, il governo non cambia idea. La bocciatura dell'Ue è vicina

La commissione europea ha respinto la manovra del Governo e ha dato all’Italia tre settimane per fornire un nuovo Documento Programmatico di Bilancio. «È la prima volta che lo facciamo. Non vediamo alternativa», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

«Il Governo italiano sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri». E ha aggiunto: «L’Europa è costruita sulla cooperazione, l’eurozona è costruita su stretti legami di fiducia» con «regole che sono le stesse per tutti» dunque «se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata».

Salvini: Bruxelles attacca un popolo. Di Maio: «Non ci fermeremo».

«Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. Sono cose che fanno irritare ancora di più gli italiani e poi qualcuno si lamenta che l’Unione Europea è al minimo della popolarità» ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Invece, il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, con un post su facebook: «È la prima manovra che non piace alla Ue. Non mi meraviglio: è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles!». «Sappiamo di essere l’ultimo argine per la salvaguardia dei diritti sociali degli italiani. E per questo non vi deluderemo – ha aggiunto. – Sappiamo che, se dovessimo arrenderci, farebbero velocemente ritorno gli »esperti« pro banche e pro austerity. E quindi non ci arrenderemo. Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E perciò non ci fermeremo».

Il capo dello Stato, Sergio Mattarella ha avvertito le forze politiche, che occorre scongiurare che il disordine della pubblica finanza produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli. «Nessuno può sottrarsi all’equilibrio dei conti», ha spiegato.

La «manovra non è stata improvvisata – ha affermato il premier Giuseppe Conte – Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso». Il premier apre ad un maggiore possibile ricorso ai tagli di spesa ma certo si dice convinto di seguire «la strada giusta: il rapporto deficit/pil al 2,4% non si tocca».

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