Il programma Linea Blu, dedicato all’esplorazione del meraviglioso mondo marino, sabato 3 novembre 2018 alle 14.00 su Rai 1 farà tappa nelle Marche. La conduttrice Donatella Bianchi accompagnerà i telespettatori alla scoperta della Grande Guerra sul mare.
Una meravigliosa tappa di Linea Blu alla scoperta della Grande guerra sul mare, sabato 3 novembre 2018.
Donatella Bianchi guiderà i telespettatori di Rai 1 in un percorso sorprendente di scoperta e di approfondimento sulla guerra per mare, sugli episodi meno noti e curiosi, sui relitti di tante navi dimenticate e sulla vita marina che ne ha conquistato le lamiere, in un confronto tecnologico e geopolitico tra il passato e i giorni nostri.
La puntata comincia da Ancona dove la conduttrice ci racconterà del rientro dei Mas comandati dal Comandante Rizzo dopo l’impresa di Premuda, il 10 giugno 1918. Vicenda che ha segnato il crollo della marina austriaca e l’inizio della riscossa italiana fino alla vittoria.
La figlia del Comandante Rizzo nella puntata racconterà le emozioni di quel tempo. Al comandante Luigi Rizzo è dedicata una delle navi più moderne della flotta italiana di oggi. Le telecamere di Linea Blu ci mostreranno attraverso un racconto storico, come le coste dell’Adriatico furono protette non tanto da una flotta di grandi navi, quanto da una geniale invenzione: le navi su rotaia, treni con armamento navale che percorrevano la ferrovia ed erano in grado fronteggiare un attacco dal mare con incredibile tempestività.
Donatella Bianchi poi salirà a bordo della Nave Cavour, la portaerei attuale ammiraglia della flotta italiana, per continuare il racconto della Grande guerra attraverso ciò che resta sotto il mare: relitti come sacrari, ma anche relitti come straordinarie oasi di vita.
Infatti, sono centinaia le navi, piccole e grandi, pescherecci e transatlantici, colati a picco durante la grande guerra. Le telecamere di Linea Blu ci mostreranno suggestive immagini subacquee alla scoperta di relitti come il Cassini e il Transylvania. Molti di questi relitti non erano navi da guerra, ma civili e a loro sono legate migliaia di storie di migranti e lavoratori del mare che sfidarono le insidie degli uboot nemici.
