Dopo la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e di Pelé, il mondo del calcio è scosso da un nuovo lutto: oggi a Londra dove era ricoverato è morto Gianluca Vialli. L’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, oltre che bomber della Nazionale, aveva cinquantotto anni ed era malato da tempo di tumore al pancreas. Il 14 dicembre scorso, aveva annunciato di dover sospendere i suoi impegni di capo delegazione della Nazionale azzurra per concentrarsi sulla lotta contro la malattia. Gianluca Vialli lascia la moglie Cathryn, sposata nel 2003, e due figlie: Olivia e Sofia.
La carriera di un campione!
Come ricapitola il sito de La Gazzetta dello Sport, Vialli nei suoi diciannove anni di carriera da calciatore ha disputato tra Serie A, Premier e coppe europee 673 partite, segnando 259 gol. In azzurro vanta un bronzo a Italia 90, un argento e bronzo agli Europei Under 21 del 1984 e 1986 per un totale di 59 partite con la Nazionale maggiore e 16 reti. Si è ritirato il 1° luglio 1999. Da allenatore è stato sulla panchina del Chelsea dal 1998 al 2000 e su quella del Watford nella stagione 2001-02. Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Dal novembre 2019 era entrato in FIGC come capo delegazione azzurro, al fianco dell’amico e partner d’attacco ai tempi della Samp Roberto Mancini.
Un ricco palmarés!
Numerose sono le sue vittorie: due scudetti (Samp e Juve), una Champions League (Juve 1995-96), una Supercoppa Uefa (Chelsea 1998), una Coppa Uefa (Juve 1992-93), due Coppe delle Coppe (Samp 1989-90 e Chelsea 1997-98), una Coppa d’Inghilterra (Chelsea 1996-97), quattro Coppe Italia (Juve e tre con la Samp), una Coppa di Lega inglese e due Supercoppe italiane. Da allenatore alla guida del Chelsea ha vinto anche una Coppa d’Inghilterra e un Charity Shield.
Il comunicato della famiglia!
La famiglia di Gianluca Vialli ha confermato la morte del campione con un comunicato. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
