La prima direzione nazionale del Pd senza Matteo Renzi

Si è svolta ieri, a Roma, presso il Nazareno, la prima riunione della direzione nazionale del Partito Democratico che ha ufficializzato le dimissioni di Matteo Renzi annunciata dopo la sconfitta elettorale.

La prima direzione nazionale del Pd senza Matteo Renzi

Si è svolta ieri, a Roma, presso la sede del Nazareno, la riunione della direzione nazionale del Partito Democratico che ha ufficializzato le dimissioni del segretario Matteo Renzi. Si è trattato anche del primo momento di confronto interno al partito dopo la sconfitta delle elezioni di domenica 4 marzo. La riunione, si è tenuta a porte chiuse, ma secondo le notizie diffuse hanno riferito che è stata approvata senza contrari ma con sette astenuti, che dovrebbero far capo all’area di Michele Emiliano, la relazione del vicesegretario Maurizio Martina. Quest’ultimo sarà il segretario “reggente” del PD fino al prossimo congresso.

La sfida di Maurizio Martina come segretario reggente del Pd.

Durante la riunione di ieri, Maurizio Martina nel suo intervento ha lanciato la sua prima sfida,  ha dichiarato che l’assemblea nazionale di aprile dovrebbe dar vita a una commissione di progetto per una fase costituente e riorganizzativa invece di avviare il congresso e le primarie . Poi il segretario reggente, nel corso della sua relazione, ha sottolineato che il PD starà all’opposizione e poi ha lanciato un appello a Lega e Cinque Stelle di prendersi le loro responsabilità, in quanto i cittadini li hanno votati per governare.

Martina ha definito l’evidente sconfitta elettorale come “inequivocabile” e infine ha ribadito la sua stima e la sua fiducia nella persona e nell’operato del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel suo discorso, Martina ha detto una cosa molto importante, ovvero la promessa di una gestione collegiale del PD. Infatti, ha dichiarato che guiderà il partito con il massimo della collegialità e con il pieno coinvolgimento di tutti, maggioranza e minoranze. Questo significa che cercherà di superare gli schieramenti che si sono formati allo scorso congresso, ovvero quelli che stavano con Matteo Renzi, altri con Andrea Orlando o con Michele Emiliano. Dunque, intende gestire in modo unitario, coinvolgendo tutte le componenti del partito in tutte le decisioni e forse anche nella composizione di organi come la segreteria.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore