Isola dei famosi 2019, le prime rivelazioni di Marco Maddaloni dopo la vittoria!

Dopo la vittoria Isola dei Famosi il judoka ha rilasciato la sua prima intervista al Corriere.it. Vediamo insieme cosa ha dichiarato Marco Maddaloni.

Isola dei famosi 2019, le prime rivelazioni di Marco Maddaloni dopo la vittoria!

Ieri sera su Canale 5, si è conclusa con vittoria di Marco Maddaloni la quattordicesima edizione de L’Isola dei Famosi. In studio insieme ad Alessia Marcuzzi, presenti le due opinioniste Alba Parietti e Alda D’Eusanio, e tutti gli ex naufraghi di questa edizione del reality. Dopo la vittoria il judoka ha rilasciato la sua prima intervista al Corriere.it. Vediamo insieme cosa ha dichiarato Marco Maddaloni.

Le prime dichiarazioni di Marco Maddaloni dopo la vittoria de L’Isola dei Famosi 2019

Marco Maddaloni nell’intervista rilasciata al Corriere.it ha spiegato che la sua esperienza da sportivo lo abbia aiutato “tantissimo” nella “strategia e nella tattica”. Poi ha aggiunto: “Erano più di venti naufraghi, uno più furbo dell’altro, uno più intelligente dell’altro. E quindi per farti conoscere e durare nel tempo servono strategia e tattica: io ne ho usata veramente tanta, ma l’ho usata essendo sempre Marco Maddaloni”.

A proposito della proposta di matrimonio alla fidanzata durante la diretta, Marco Maddaloni ha spiegato al Corriere.it: “Io glielo avrei chiesto il primo giorno che l’ho conosciuta, solo che io sono un judoka, non sono un calciatore: Oggi ho la possibilità di realizzare tutti i miei sogni. Voglio darle quello che merita, un matrimonio come si deve, una cerimonia come si deve. Il 14 luglio noi faremo dieci anni di fidanzamento. Quel giorno non ci saranno santi in paradiso che mi impediranno di sposarmi e se riesco già ho pensato che lo farò nella mia chiesa di Miano, vicino a Scampia. Voglio che il mio quartiere mi veda lì“.

L’intervista si è conclusa spiegando cosa farà nel futuro: “Da oggi inizio a preparare il mondiale in Giappone che sarà a settembre, per l’Albania. Non è che difenderò altri colori, perché io sono napoletano nel cuore. E poi italiano. Ma difenderò la mia dignità, che tre anni fa è stata un po’ “scamazzata”. Io ero nei primi dieci al mondo, mi stavo qualificando per Rio e per un’intervista scomoda mi hanno bloccato la qualificazione e questo non si fa a nessuno: il ritiro di una persona deve essere sul tatami non per chiacchiere. Io non ho avuto la possibilità di morire sul campo di battaglia, io voglio morire con il kimono addosso. So che ho 34 anni e cinque interventi al crociato ma l’Albania mi ha dato la possibilità di guadagnarmi il mio ritiro con il sorriso sulle labbra”.

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