In Russia, per un disegno contro la guerra, minorenne chiusa in orfanotrofio!

Una ragazzina dodicenne della regione di Tula, in Russia, è stata spedita in una struttura sotto la tutela dello Stato, per un disegno contro la guerra.

In Russia, per un disegno contro la guerra, minorenne chiusa in orfanotrofio!

Masha Moskaleva è una delle otto minorenni che dal 2022 sono state coinvolte in procedimenti giudiziari per aver espresso opinioni in dissidenza verso la guerra contro l’Ucraina. Come riporta il sito dell’agenzia Adnkronos, in un anno, sono 544 i minorenni fermati per aver partecipato a proteste.

Il disegno di Mascia: “Io sono contro la guerra”!

La dodicenne russa Masha Moskaleva è stata spedita in una struttura sotto la tutela dello Stato per aver fatto un disegno, a scuola, a lezione di arte, dove era stato chiesto agli alunni, un mese dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, di esprimersi in sostegno delle forze militari. Il disegno di Masha rappresentava, invece, le bandiere russa e ucraina con la scritta “Io sono contro la guerra” e una donna con una bambina per mano e missili che viaggiano in direzione della bandiera ucraina. Le autorità hanno confermato il provvedimento senza spiegare le ragioni del suo allontanamento da casa.

Una scuola “allineata e coperta”!

Masha frequentava la scuola numero 9 di Efremov, nella regione di Tula, un istituto schierato con decisione in favore della guerra, come prova il contenuto del sito web, con una pagina dedicata al “sostegno dei nostri ragazzi al fronte” e da lezioni di addestramento da parte della polizia pubblicizzate con foto degli studenti in uniforme. Quando l’insegnante si è accorta del disegno, si è rivolta al preside che ha subito chiamato la polizia. Il giorno dopo, quando il padre, Aleksei Moskalev, si è presentato a scuola per chiedere spiegazioni su quanto accaduto il giorno prima, è stata di nuovo chiamata la polizia che è arrivata con funzionari specializzati nella protezione dei minorenni.

Una famiglia perseguitata dalla polizia!

Il padre della minorenne, Aleksei, che aveva a sua volta espresso opinioni contro la guerra sui suoi account social, è stato in seguito messo agli arresti domiciliari, dopo esser stato aggredito fisicamente dagli agenti dell’Fsb che hanno anche sottratto i suoi risparmi. Rischia una condanna a tre anni di carcere dopo essere stato accusato di discredito ripetuto delle forze militari e aver già ricevuto una sanzione dell’equivalente di 425 dollari. Masha è stata quindi trasferita in una struttura pubblica non specificata fino a che, come ha spiegato l’avvocato del padre, non si troverà un tutore legale o Aleksei tornerà libero. La ragazzina “sarà sotto la cura dello stato fino a che non sarà decisa la sorte del padre. Nel caso in cui sarà condannato, e non sarà trovato un parente stretto, allora rimarrà come sola opzione quella del trasferimento in orfanotrofio”, ha spiegato Vladimir Bilienko.

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