Il decreto Genova è legge, polemica per il pugno chiuso di Toninelli!

E' legge il decreto Genova, a tre mesi dal crollo del Ponte Morandi. E' stato approvato al Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni.

Il decreto Genova è legge, polemica per il pugno chiuso di Toninelli!

E’ legge il decreto Genova, a tre mesi dal crollo del Ponte Morandi. E’ stato approvato al Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Il provvedimento era già passato il 1 novembre 2018 alla Camera. Dopo la votazione, l’esultanza del ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Danilo Toninelli ha fatto insorgere le opposizioni. Al punto che la presidente del Senato, Elisabetta Casellati è stata costretta a sospendere la seduta.

La Casellati ha rimproverato sia i senatori Pd – «Ora basta, non siamo in un asilo, avrei immaginato che ci fosse un’Aula diversa perché i 43 morti pesano su tutte le coscienze» – sia il ministro Toninelli per “aver gesticolato in maniera poco commendevole”.

Il ministro Toninelli: «Il pugno chiuso? Orgoglioso. E nessun favore alle lobby».

Il capogruppo dei democratici Andrea Marcucci ha rimproverato, invece, il presidente della Camera di non “aver mai ripreso Toninelli”, che durante le dichiarazioni di voto si distraeva al cellulare e masticava la gomma, e poi le ha chiesto di “chiudere con dignità la seduta di oggi, con un minuto di silenzio per il morti di Genova“. La richiesta è stata accolta dalla Casellati.

Poi, il capogruppo del M5s, Stefano Patuanelli, ha giustificato l’esultanza di Toninelli come “un piccolo gesto di giubilo, più che tollerabile“. Il ministro dei Trasporti prendendo poi la parola, tra le proteste e le urla delle opposizioni ha detto: “Grazie all’approvazione di questo decreto, domani 266 famiglie avranno una casa. Ho gioito per i genovesi“.

«Abbiamo dato risposte rapide alla città, rispettando il principio sacrosanto per cui chi ha fatto crollare il ponte per arricchirsi ora non possa arricchirsi ancora con la sua ricostruzione. L’esultanza? Ne sono orgoglioso, gli altri esultavano per i favori alle lobby». Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha dichiarato in un’intervista al secolo XIX.

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