Governo: Matteo Salvini e Luigi Di Maio pronti a salire al Colle per la consegna dell’accordo raggiunto

Dopo giorni di lunghe trattattive, Matteo Salvini e Luigi Di Maio saliranno oggi pomeriggio al Colle dal presidente della Repubblica, per comunicargli l'esito dell'accordo raggiunto per la formazione del governo.

Governo: Matteo Salvini e Luigi Di Maio pronti a salire al Colle per la consegna dell'accordo

Dopo giorni di lunghe trattattive, Matteo Salvini e Luigi Di Maio saliranno oggi pomeriggio al Colle dal presidente della Repubblica, per comunicargli l’esito dell’accordo raggiunto per la formazione del governo. Sergio Mattarella incontrerà alle 16.30 la delegazione di M5S e a seguire alle 18 quella della Lega.

I leader della Lega e M5S hanno definito il contratto di governo che verrà presentato oggi al Colle.

Dopo il vertice pomeridiano domenicale con Salvini, Luigi Di Maio ha chiamato il Quirinale riferendo che la Lega e il M5S non necessitano di altro tempo e sono pronte comunicare l’esito del confronto. La telefonata al Colle era già stata annunciata dal leader della Lega, che aveva spiegato che per il premier proporranno un solo nome. Una figura, come ha precisato Luigi Di Maio, sarà politica e non tecnica.

Il capo politico M5S e il segretario della Lega si sono incontrati prima al Pirellone ieri mattina, poi nel pomeriggio presso lo studio da commercialista del deputato Stefano Buffagni, e infine in un vertice notturno in una stanza riservata di un hotel nel centro di Milano.

Tra i nomi circolati a proposito della figura che potrebbe ricoprire il ruolo della premiership, sono spuntati quello dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, quello del rettore della Statale di Milano, Gianluca Vago e quello dell’avvocato Giuseppe Conte, vicepresidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa.

Tra i toto-ministri circolati ci sono i pentastellati Alfonso Bonafede al Ministero della Giustizia, Vincenzo Spadafora ai Rapporti con il Parlamento, Stefano Buffagni o Laura Castelli allo Sviluppo economico, Giulia Grillo alla Sanità e i leghisti Armando Siri per lo Sviluppo economico, Roberto Calderoli e Nicola Molteni.

I due leader hanno trovato l’intesa anche sul reddito di cittadinanza, si partirà nel 2019 con la riforma dei centri per l’impiego, vale 2 miliardi, e solamente dal 2020 verrà sperimentata l’assegno di 780 euro per chi è sotto la soglia di povertà, condizionato alla ricerca attiva di un lavoro.

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