Nell’udienza di oggi relativa all’omicidio di Giulia Tramontano, abbiamo ascoltato le prime dichiarazioni in aula di Alessandro Impagnatiello, che alla domanda sul movente del delitto si è così espresso: “E’ una domanda che mi sono fatto miliardi di volte e che continuerò a farmi altre migliaia di volte, è una domanda che non avrà mai risposta. Non ci sarà mai un motivo per questa violenza, questa aggressività”. A un anno dalla morte di Giulia, Impagnatiello oggi in aula davanti alla corte d’assise di Milano, dopo la confessione ha risposto alle domande della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo.
Ha dovuto rispondere alle accuse di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza per cui rischia l’ergastolo. In aula spiega gli ultimi giorni di Giulia Tramontano, il tradimento, le bugie, la dinamica dell’omicidio. Impagnatiello ha ammesso di aver ucciso la giovane e di averne occultato il cadavere. Quando Giulia Tramontano gli annunciò di essere incinta, ha raccontato, “iniziò un’altalena confusionale. Da una parte c’era la gioia per la costruzione di una famiglia con Giulia, dall’altra parte invece motivazioni personali e di coppia che facevano da ostacolo“.
Durante l’interrogatorio ha ammesso di aver “costruito un castello di bugie in cui io stesso sono annegato, ho continuato questo fiume di bugie. Continuavo a portare avanti questa doppia e questa finta realtà nella mia testa”.