La salma di Fabrizio Frizzi, morto prematuramente nella notte tra domenica e ieri, si trova ora nella sede della RAI di viale Mazzini, dove si è aperta la camera ardente, che senz’altro accoglierà un gran flusso di persone, vista la popolarità e la stima di cui godeva il presentatore. La struttura è pronta ad accogliere il triste, ma tanto sentito omaggio dei molti colleghi e dei dipendenti del servizio pubblico radiotelevisivo, non solo, ma di tutti quanti fanno parte di quella sorta di famiglia allargata, composta idealmente dagli spettatori, che alimenta e ravviva la TV. E anche tra quel pubblico anonimo, quello che sta a casa e guarda i programmi, saranno in tanti.
Il commosso omaggio della gente comune.
All’esterno della sede RAI si è già formata una lunga fila: tanta – come abbiamo già detto – la gente comune a testimonianza dell’affetto di cui godeva il popolare artista. Proprio in quell’edificio di viale Mazzini, Fabrizio è entrato innumerevoli volte, ha messo a punto piani e programmi con i vertici aziendali e di reti, avanzato proposte, lanciato idee, definito scalette. In una parola: e’ stato protagonista. L’omaggio del pubblico andrà avanti ininterrottamente fino alle 18. I funerali si terranno domani alle 12 nella Chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo.
Le avvisaglie del malore fatale. Il ringraziamento della famiglia.
La prima avvisaglia del malore che ha condotto alla morte del presentatore, si ebbe il 23 ottobre scorso, quando Fabrizio Frizzi venne colto da una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma L’Eredità. Venne ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma dove fu dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore tornò in TV a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno. “Mancherà a tutti”. Con questa unica frase, Rita Dalla Chiesa, ex moglie di Fabrizio Frizzi, ha risposto ai giornalisti che l’attendevano all’uscita dell’ospedale Sant’Andrea dove il conduttore è morto stanotte. Anche il fratello, Fabio ha parlato ai cronisti fuori dal Sant’Andrea, ringraziando tutti.
