Martedì scorso a Nanterre, nella banlieue di Parigi, il giovane Nahel, di diciassette anni, che guidava senza patente una Mercedes, non si è fermato alla richiesta due agenti, e uno di loro gli ha sparato con la pistola di servizio uccidendolo. L’agente è indagato per omicidio volontario – secondo un video avrebbe gridato al ragazzo “Ti sparo in testa!” – e messo agli arresti in attesa del processo.
Terza notte di violenze!
La protesta per il tragico evento è subito divampata dall’hinterland parigino a tutta la Francia. Sono 667 le persone arrestate nella terza notte di violenze seguite all’uccisione del giovane Nahel durante un controllo. Su Twitter il ministro dell’Interno Gerald Darmanin Ha scritto: “La notte scorsa, polizia, gendarmi e pompieri hanno affrontato nuovamente con coraggio una violenza rara. In linea con le mie precise indicazioni, hanno compiuto 667 fermi”.
Molti incendi a Parigi e dintorni!
Più di 1.500 incendi sono stati appiccati a Parigi e nei sobborghi in questa terza notte di proteste per l’uccisione dell’adolescente da parte della polizia. La prefettura di Parigi parla di 1.569 incendi in totale, 640 di cassonetti dati alle fiamme, cinque di materiale di cantieri e ventuno di autobus. “Indignazione e disgusto” sono stati espressi dal ministro dei Trasporti, che ha confermato la distruzione dei mezzi pubblici, dodici dei quali nel deposito di Aubervilliers, alle porte della capitale. Per oggi, i mezzi pubblici parigini in superficie saranno ridotti a causa dei danneggiamenti.