Francesco è il nome più diffuso fra gli italiani: non a caso è il Santo patrono del nostro Paese. Anche il Papa ha scelto il suo nome. Egli nacque ad Assisi nel 1182, da famiglia borghese. La sua vita da giovane fu spensierata e mondana, ispirata all’ideale cavalleresco, ma a un certo punto Francesco si convertì al Vangelo, vissuto in povertà e letizia, seguendo il Cristo povero, umile e casto, secondo lo spirito delle beatitudini. Insieme a un gruppo che lo seguì sulle orme di Cristo, predicò il Vangelo di Gesù evidenziandone in modo radicale le scelte, contribuendo al rinnovamento della Chiesa. Sul monte Alverna (noto come la Verna), dove si era ritirato insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, ricevette le stigmate, segno visibile e tangibile della sua identificazione con il Cristo. Ma dovette ritirarsi da questo luogo di esperienze mistiche, perché gravemente malato: soffriva di emottisi ed era quasi cieco.
Il Cantico delle creature!
Nel Testamento e nel Cantico delle creature – che Francesco aveva composto in un eremitaggio che si era fatto preparare presso il convento di S. Damiano, confortato dalla preghiera di Chiara – esprimeva la sua devozione a Madonna povertà e il legame d’amore che unisce tra loro tutte le creature, in un abbraccio cosmico per glorificare Dio. Morì all’età di quarantaquattro anni la sera del 3 ottobre 1226. Il 16 luglio 1228 papa Gregorio IX, in presenza della madre Pica, del vescovo di Assisi che a suo tempo lo aveva accolto, nudo, sotto il suo mantello, lo proclamò santo. Il suo esempio ispira più di un ordine religioso. Pio XII, nel 1939, lo ha proclamato patrono d’Italia.
