Flat tax: rischio di aumento tasse nel 2019. Ecco perchè…

Tra le misure contenute nella legge di bilancio 2019 c’è la flat tax al 15%. Essa potrebbe portare aumento imu e tasi. Ecco per quale motivo.

Legge di Bilancio 2019: flat tax e reddito di cittadinanza rinviate al 2020

Tra le misure contenute nella legge di bilancio 2019 c’è la flat tax al 15% per le partita Iva che nell’anno precedente hanno conseguito fino a 65.000 euro di ricavi o compensi. Per l’accesso al regime forfettario a partire dal 1° gennaio 2019 i titolari di partita IVA non dovranno più rispettare il limite di spese, ampliando così la platea di imprenditori, artisti e professionisti che vi possono rientrare. Dunque, come viene spiegato sul sito specializzato informazionefiscale, se aumenta il numero di persone che possono accedere a questo tipo di regime, si restringono le entrare nelle casse dei comuni e delle regioni. Questa perdita, in qualche modo, deve essere arginata.

Ecco perchè la flat tax al 15% potrebbe comportare aumento tasse nel 2019

Secondo quanto si legge su informazionefiscale, il metodo per arginare le perdite, è aumentare le aliquote delle addizionali: “Irpef comunale: i comuni possono aumentare l’aliquota fino allo 0,8%. Resta a loro il compito e la volontà di rimodulare anche i termini dell’applicazione, stabilendo anche le soglie di esenzione e le singole aliquote in caso di scaglioni. Irpef regionale: le regioni possono aumentare l’aliquota base, 1,23%, fino a un’aliquota massima del 3,33%”.

Per quanto riguarda Imu e Tasi potrebbero arrivare sorprese negative. Infatti, la Legge di Bilancio 2019 elimina il blocco delle aliquote che ha impedito ai comuni, dal 2016, di imporre degli aumenti. “Dal 2019, dunque, gli enti locali possono prevedere delle variazioni rispettando, però, la soglia massima consentita: la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu per ciascuna tipologia di immobile non deve essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, vale a dire il 6‰ per l’abitazione principale classificata nelle categorie catastali di lusso e il 10,6‰ per gli altri immobili” si legge sul sito informazionefiscale. Per quanto riguarda la Tari, invece, viene prorogata la deroga ai coefficienti di produzione dei rifiuti dei limiti dl 50% dei valori minimi o massimi previsti dal DPR numero 158 del 1999.

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