Firmato il Patto con l’Islam, documento voluto dal Ministro della difesa Marco Minniti

Firmato con le associazioni e organizzazioni del tavolo islamico l'importantissimo documento sul dialogo interreligioso in Italia. Soddisfatto Minniti.

Firmato il Patto con l'Islam, documento voluto dal Ministro della difesa Marco Minniti

Firmato il Patto con l’Islam, redatto con la collaborazione del consiglio per i rapporti con l’islam italiano e recepito dal Ministero dell’Interno, non è una legge ma l’espressione di una comunità aperta e aderente ai principi dell Costituzione, e nel contempo rispettosa delle culture, abitudini, comportamenti e modelli di vita islamici. Chi lo ha firmato si è dichiarato contemporaneamente musulmano e italiano. Compresi nel Patto molti aspetti concreti: il riconoscimento delle moschee come luoghi di culto pubblici e aperti, la formazione degli imam e di un albo degli imam (no agli imam improvvisati), i sermoni del venerdì da tenere in lingua italiana, la trasparenza della provenienza dei fondi per la costruzione di nuove moschee. Il documento di fatto permetterà di superare anche antiche contrapposizioni tra associazioni islamiche.

La soddisfazione del Ministro della Difesa Marco Minniti per un documento sottoscritto dalla principali associazioni islamiche italiane. 

Secondo il Ministro della Difesa Marco Minniti ci troviamo di fronte una grande sfida culturale, ma fondamentale in quanto è l’unico modo per arrivare ad un’intesa interreligiosa. Secondo Minniti è un dovere delle istituzioni democratiche stare vicino chi nutre paure e diffidenze e aiutare a distaccarsene. 

Il ministro Minniti è soddisfatto, poichè il documento è stato sottoscritto dalle principali associazioni e organizzazioni islamiche in italia, rappresentative di circa il 70 per cento dei musulmani che attualmente vivono in Italia. Non secondari, come già accennato, le conseguenza concrete che questo patto apporterà: in primis la formazione di imam e guide religiose che prelude a un albo degli imam. In secondo luogo le associazioni islamiche si impegneranno a rendere pubblici nomi e recapiti degli imam, i quali dovranno essere non solo guide religiose ma anche personalità in grado di svolgere in maniera efficace un ruolo di mediazione tra la loro comunità e la realtà sociale e civile circostante; ad adoperarsi concretamente affinchè il sermone del venerdì sia svolto o tradotto in italiano; ad assicurare in massima trasparenza nella gestione e documentazione dei finanziamenti.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore