Fincantieri: le dichiarazioni di Giuseppe Bono dopo la firma dell’accordo con la Francia!

Giuseppe Bono, ha ha parlato per la prima volta dopo la firma dell’accordo con la Francia, in occasione del varo della fregata "Antonio Marceglia".

Fincantieri: le dichiarazioni di Giuseppe Bono dopo la firma dell’accordo con la Francia

Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri in occasione del varo della fregata “Antonio Marceglia“, nello stabilimento di Riva trigoso, ha dichiarato: “Con l’operazione STX ci siamo presi un pezzo di Francia. Ma se fosse successo il contrario, in Italia nessuno si sarebbe schierato a difesa dell’industria nazionale, come invece hanno fatto loro”. Giuseppe Bono ha parlato per la prima volta dopo la firma dell’accordo con la Francia che ha portato nelle mani di Fincantiere il 50% del capitale di Stx France.

Le dichiarazioni di Giuseppe Bono.

Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri ha dichiarato: «Fincantieri, d’ora in avanti, dovrà ragionare sempre più come gruppo europeo. E proprio per questo mi auguro che l’ingresso nel capitale di Stx France sia solo l’inizio di una crescita che questa azienda può e deve avere nei prossimi anni. Per quanto riguarda il mercato tedesco, già da alcuni anni stiamo lavorando con la Germania per lo sviluppo e la costruzione dei nostri modelli di sottomarini. Ci possono essere margini di crescita, non ci vogliamo fermare all’affare Stx».

Ha poi aggiunto, Bono: «Stiamo discutendo con Gianluigi Aponte. Il vero problema sarà dove costruire queste unità: i nostri stabilimenti sono già pieni di ordini e non ci sono, nel breve periodo, spazi disponibili. Cercheremo di trovare una soluzione una volta firmata la commessa». Alla domanda: “Le partite più importanti che Fincantieri sta giocando fuori dai confini europei riguardano l’Australia e gli Stati Uniti. In ballo ci sono forniture navali per decine di miliardi di euro nel settore militare. Quali sono gli ultimi sviluppi?” ha replicato Bono: «Ancora niente di concreto, serve ancora tempo. In gioco ci sono commesse che hanno importi enormi: questo ci fa un po’ paura, perché non è facile replicare una Fincantieri dall’altra parte del mondo, ma è anche una sfida che dà lustro al Paese e ci rende orgogliosi».

Poi, alla domanca: “Durante la cerimonia di varo nel cantiere di Riva Trigoso ha ringraziato più di una volta la ministra della Difesa, Roberta Pinotti. C’è di mezzo la Legge navale?, Bono ha risposto: «Senza questa legge che ha previsto 5,3 miliardi di euro per il rinnovo della flotta della Marina militare italiana, Fincantieri non avrebbe mai potuto quotarsi in Borsa. Quando i vertici del governo Letta mi chiesero se l’azienda poteva quotarsi, risposi che si poteva fare, ma serviva la Legge navale. La ministra Pinotti ci è sempre stata vicina e ci ha sempre dimostrato la massima disponibilità. Spero possa continuare a farlo anche in futuro».

Ha continuato, Bono:
«Tutti gli stabilimenti hanno lavoro assicurato almeno per i prossimi cinque anni. Se qualcuno, invece, mi chiede cosa sarà di questi cantieri fa venti o trent’anni è ovvio che oggi non sono in grado di dare una risposta».

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