Femminicidi, 8 marzo: dati in aumento. Il Report “Donne vittime di violenza”

I casi di Femminicidio nel 2022 sono stati 103, le cifre ricordate in un'analisi realizzata dalla Direzione centrale della Polizia criminale.

Femminicidi: dati in aumento negli ultimi anni

I casi di Femminicidio nel 2022 sono stati 103, le cifre ricordate in un’analisi realizzata dalla Direzione centrale della Polizia criminale, in occasione dell’8 marzo 2023. Di tali casi 61 sono avvenuti per mano del partner o ex, 34 da un genitore o da un figlio. È quanto emerge dal report ‘Donne vittime di violenza’ pubblicato oggi dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Viminale, in occasione della Giornata internazionale della donna. Dall’inizio del 2023 i casi di femminicidio sono già stati 20. Dall’1 gennaio al 5 marzo 2023, ultimi dati disponibili, sono stati registrati 56 omicidi, con 20 vittime donne, di cui 18 uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 11 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Da aggiungere anche il caso dell’anziana uccisa dal marito a Trieste il 6 marzo, ed il femminicidio avvenuto a Rosarno (Reggio Calabria), proprio l’8 marzo.

Trend in calo per i reati spia!

Per quanto riguarda i cosiddetti reati spia, possibili indicatori di una violenza di genere, dopo un trend in progressivo e costante incremento nell’ultimo quadriennio, il 2022 mostra invece un decremento sull’anno precedente per gli atti persecutori (17.259 di cui il 74% contro donne, 18.724 nel 2021) e maltrattamenti contro familiari e conviventi (23.196 casi, l’81% con vittime donne, 23.728 nel 2021).

I dati relativi alle violenze sessuali, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia!

Diversamente nel caso delle violenze sessuali c’è un incremento: 5.991 di cui 91% contro donne, mentre erano state 5.274 nel 2021. Potrebbe trattarsi anche, viene spiegato, di una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime e dei testimoni. Si registra “un trend di crescita per le violenze sessuali, confermando la necessità di riservare a tale fenomenologia criminale la massima attenzione. Ciò anche se il rilevato incremento dei dati può, almeno in parte, essere letto quale il parziale ‘affioramento di un sommerso’, ossia la testimonianza anche di un’aumentata sensibilità verso il fenomeno e quindi di una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime e dei testimoni“.

Un trend decrescente per il reato di atti persecutori commessi sino al 2021 e nell’ultimo anno. L’azione di contrasto, dopo aver evidenziato una progressiva decrescita fino al valore più basso nel 2021 (59% di reati scoperti), nel 2022 fa rilevare una significativa inversione di tendenza, attestandosi al 67%”. In calo anche i maltrattamenti in famiglia: “Nel 2022, una riduzione dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e, ancora più marcata, degli atti persecutori, fattispecie che, nei 3 anni precedenti, avevano entrambe evidenziato un incremento costante. Si tratta di un’inversione di tendenza e, quindi, di un segnale interessante, da porre in verosimile correlazione con la conclusione di un biennio (2020-2021) nel quale le abitudini di vita familiare e le relazioni sociali hanno subito numerose modifiche“, viene sottolineato nel report.

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