Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato un provvedimento n. 511 del 20 dicembre, in riferimento ha obbligo della fatturazione elettronica dal 1 gennaio 2019 e ha messo in evidenza un rischio elevato dei trattamenti di dati personali connessi all’entrata a regime della fattura elettronica tra privati, chiedendo all’Agenzia delle Entrate e agli intermediari, l’adozione di alcuni accorgimenti per rendere il sistema pienamente conforme alle previsioni del Regolamento (UE) n. 679/2016 (GDPR).
Nella nota diffusa dal Garante sulla Privacy si legge: «Il nuovo sistema di e-fattura prevede invece che l’Agenzia si limiti a memorizzare solo i dati fiscali necessari per i controlli automatizzati (es., incongruenze tra dati dichiarati e quelli a disposizione dell’Agenzia), con l’esclusione della descrizione del bene o servizio oggetto di fattura. Dopo il periodo transitorio indispensabile a modificare il sistema, nuovi servizi di consultazione delle fatture saranno resi disponibili solo su specifica richiesta del contribuente, sulla base di accordi che saranno esaminati dall’Autorità».
Fattura elettronica, ecco cosa è cambiato dopo l’intervento Garante della privacy
Il sistema della fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare per sempre il supporto cartaceo e tutti i relativi costi di stampa spedizione e conservazione. La memorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di tutti i dati completi contenuti nel file XML della fattura elettronica, compresi i campi contenenti la descrizione delle operazioni di cessioni di beni e servizi (che possono contenere dati riferiti anche a sconti applicati, fidelizzazioni, abitudini di consumo, nonché dati riferiti a persone fisiche, come, ad esempio, in caso di utenze telefoniche, biglietti ferroviari o aerei, pedaggi autostradali, pernottamenti).
Tale ipotesi è stata ritenuta contraria ai principi di minimizzazione e privacy introdotti dal GDPR, per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che escluderà tali campi dai file XML. Dunque, niente archiviazione dei documenti ma dovranno essere memorizzati solamente i dati fiscali per i controlli automatizzati e l’Agenzia, come riportato su ItaliaOggi, potrà archiviare le fatture solo su richiesta dei contribuenti che avranno la necessità di consultarle, prevista l’esenzione per le prestazioni sanitarie.