Facebook, travolta da un nuovo scandalo: sospesa l’app Cubeyou

Dopo lo scoppio del caso Cambridge Analytics, Facebook viene travolta da un nuovo scandalo. Come è stato riportato dal sito Bloomberg, il social network ha sospeso nel fine settimana gli account di Cubeyou e AggregateIQ.

Facebook, travolta da un nuovo scandalo: sospesa l'app Cubeyou

Dopo lo scoppio del caso Cambridge Analytics, Facebook viene travolta da un nuovo scandalo, dopo la prima audizione di Zuckerberg davanti al Congresso Usa, a cui dovrà rispondere dei molti illeciti e della gestione spregiudicata dei dati personali fatta in questi anni. Come è stato riportato dal sito Bloomberg, il social network ha sospeso nel fine settimana gli account di Cubeyou e AggregateIQ, in quanto avrebbe raccolto e utilizzato in maniera vietata i dati di 10 milioni di utenti iscritti al social media.

Facebook sospende gli account di Cubeyou e AggregateIQ.

L’app CubeYou è stata sospesa da Facebook, accusata di aver raccolto dati attraverso sondaggi e quiz e soprattutto di utilizzare le informazioni degli utenti non per ricerche accademiche non profit, ma per fini commerciali. Quello che emerge,  dunque, non è un singolo caso isolato ma una sistematica gestione spregiudicata dei dati personali.

Come viene riportato sul Corriere, la CubeYou è una società che ha sede a San Francisco, ma è stata fondata da un italiano e ha un team a Milano che si occupa di ricerca e sviluppo. Secondo l’inchiesta condotta dalla Cnbc, la società in questione, i dati raccolti venivano fatti analizzare da ricercatori del centro di psicometria della Cambridge University per poi essere venduti a società terze. Sul sito della società si legge che i consumatori vengono identificati, non solo attraverso i dati demografici o abitudini di acquisto ma sfruttando la loro personalità, interessi e passioni.

Federico Treu, l’ad di CubeYou, ha sostenuto di aver lavorato con la Cambridge University e che non possiede più accesso ai dati degli utenti che hanno risposto ai quiz dal giugno 2015. Inoltre, ha assicurato che sui termini di servizio accettati dagli utenti era specificato che le informazioni potevano essere usate anche per fini commerciali da terze parti. Facebook, comunque, ha deciso di sospendere le app in questione, in attesa che venga fatta maggiore chiarezza in merito.

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