Facebook: l’Antitrust apre istruttoria per informazioni ingannevoli sulla raccolta e uso dei dati

A seguito dello scandalo Cambridge Analytica, l'Autorità antitrust italiana ha annunciato l'apertura di un'istruttoria su Facebook per informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati degli utenti. Secondo i dati forniti gli italiani coinvolti sono 214.134, 57.

Facebook: l'Antitrust apre istruttoria per informazioni ingannevoli sulla raccolta e uso dei dati

A seguito dello scandalo Cambridge Analytica, l’Autorità antitrust italiana ha annunciato l’apertura di un’istruttoria su Facebook per informazioni ingannevoli su raccolta e uso dati degli utenti. Il social network ha comunicato alla Commissione Ue che gli utenti europei coinvolti nel caso sono 2,7 milioni. Secondo i dati forniti gli italiani finiti nel database della società di consulenza sono 214.134, 57.

L’istruttoria dell’Antitrust su Facebook per uso imprioprio di dati.

L’indagine sarà concentrata su due aspetti, uno che riguarderà la chiarezza della comunicazione sullo sfruttamento commerciale dei dati degli utenti nel momento dell’iscrizione. L’altra riguarderà lo scambio di dati con le app e i siti terzi che sarebbe automatico e rimarrebbe attivo a meno che l’utente non la disattivi manualmente. Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante ha sottolineato che non si deve demonizzare la piattaforma ma è necessario soltanto evitare gli abusi.

Ha proseguito Pitruzzella che l’economia dei Big Data è positiva per molti aspetti, ma occorre che gli utenti siano informati in modo chiaro se i dati vengono utilizzati per finalità commerciale. Il presidente dell’Autorità garantesi spera di concludere l’indagine in poco tempo.

Il sito americano TechCrunch ha diffuso una notizia in merito al fatto che  alcuni messaggi di Mark Zuckerberg e di altri dirigenti di Facebook sono stati eliminati dalla casella di posta di Messenger dei destinatari. Quanto scritto dall’amministratore delegato e dai suoi manager è scomparso, sia dalla loro finestra sia da quella dei loro interlocutori, senza che sia stata data alcuna comunicazione in merito.

Facebook ha fatto sapere che sono state apportate una serie di modifiche per proteggere le comunicazioni dei dirigenti dopo la violazione delle e-mail di Sony Pictures del 2014. Fra le modifiche vi era anche il periodo di conservazione dei messaggi di Mark in Messenger. Facebook ha dichiarato di aver agito nel rispetto degli obblighi legali di conservazione dei messaggi.

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