Fabrizio Corona è tornato in Tribunale a Milano ma non da imputato, ma come testimone nel processo di Fabrizio Chinaglia, agente dello spettacolo accusato di violenza sessuale nei confronti della showgirl Sara Tommasi.
Fabrizio Corona è tornato in tribunale per testimoniare nel processo di Fabrizio Chinaglia.
Corona è stato chiamato a testimoniare dal legale di Sara Tommasi e i fatti di cui è accusato l’agente dello spettacolo risalgono al 2013, e il processo è derivato da una denuncia presentata dalla stessa showgirl. Fabrizio Chinaglia, è accusato di violenza sessuale perché avrebbe approfittato delle condizioni di inferiorità psichica di Sara Tommasi, causate da un disturbo della personalità e da psicosi dovute all’assunzione di cocaina, per indurla ad avere rapporti sessuali con lui, constringendola anche con minacce e percosse.
Fabrizio Corona è stato accompagnato dal suo legale Ivano Chiesa in quanto da qualche mese è in affidamento terapeutico concesso dal Tribunale di Sorveglianza. L’ex re dei Paparazzi ha deposto davanti ai giudici della V sezione penale, chiamato a testimoniare dal legale Marco De Giorgio, avvocato di Sara Tommasi.
In particolare, al teste è stato chiesto in aula se fosse stato lui a dare il numero di Sara Tommasi a Fabrizio Chinaglia e l’ex agente fotografico ha risposto che non è stato lui a darlo e che trovare il numero della showgirl in quel periodo era facile.
Prima di entrare nello spettacolo, ha raccontato ancora, Fabrizio Corona, Sara Tommasi studiava alla Bocconi, si è laureata con la lode ed era fidanzata con un mio amico. L’imputato nel processo risponde di violenza sessuale, ma anche di altri sei capi di imputazione, tra cui cessione di droga e un’estorsione da 20 mila euro.
Nel procedimento, l’uomo è accusato di aver abusato della showgirl facendole assumere cocaina nel 2013 e facendole anche intendere che aveva amicizie nella malavita organizzata. Sempre nel 2013, in un’altra inchiesta della Procura di Salerno, due uomini sono stati arrestati per violenze sessuali a danni di Sara Tommasi.
