Esodati: l’accorata lettera al Governo per la nona salvaguardia

La lettera degli esodati non ancora salvaguardati rivolta al Governo ed al Presidente della Repubblica per sollecitare la nona salvaguardia.

Esodati: l'accorata lettera al Governo per la nona salvaguardia

Gli esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie pensionistiche già varate sono 6.000. In rappresentanza del Comitato Esodati ancora esclusi, Emilio CaligarisElena Furgeri, Paolo PapaGabriella RaffaGabriella Stojan e Roberta Zangrilli, tutti esodati in attesa di essere salvaguardati, hanno scritto una lettera aperta rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro On. Luigi Di Maio, al Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria ed al Presidente dell’INPS  Tito Boeri, che riportiamo in versione integrale.

La lettera degli esodati non salvaguardati

“Onorevole Presidenti, Onorevoli Vicepresidenti, Onorevole Ministro, gli Esodati tuttora rimasti esclusi dalle precedenti salvaguardie chiedono al Governo del Cambiamento di porre subito rimedio alla loro drammatica situazione attraverso una urgente Nona definitiva Salvaguardia. La situazione in cui versano gli Esodati è frutto dell’ingiustizia perpetrata ai loro danni dalla legge Monti-Fornero e colpevolmente irrisolta dai precedenti esecutivi che hanno emanato sempre salvaguardie parziali e discriminatorie nei confronti di alcune categorie di ex-lavoratori traditi dallo Stato, e che ora – a 7 anni da quella sciagurata riforma – sono ancora abbandonati senza né reddito né pensione”.

“Il Vicepresidente del Consiglio Salvini da anni richiede giustizia per la nostra categoria che ha sostenuto scendendo anche in piazza con noi per reclamare nei confronti dei Governi precedenti il riconoscimento del diritto degli Esodati alla pensione con le regole “ante Fornero”, oltre ad avere giustamente inserito la Nona Salvaguardia nel programma elettorale del suo partito e dichiarato in più occasioni che “smontare la Legge Fornero è la sua ragione di vita in quanto si tratta della legge più ingiusta mai realizzata dal Parlamento italiano dal dopoguerra.

Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Di Maio ha ripetutamente dichiarato, di persona e anche con il comunicato ufficiale del suo Ministero in occasione dell’incontro avuto con una nostra delegazione lo scorso 18 ottobre, che avrebbe dato soluzione al nostro dramma entro i tempi della Legge di Bilancio”.

Però nella Legge di Bilancio un provvedimento a favore della nostra istanza non è ancora incluso. Ai nostri ripetuti appelli di essere convocati per il promesso tavolo di lavoro al Ministero del Lavoro per definire i termini della nostra Salvaguardia non abbiamo avuto risposte. Sia in Commissione Lavoro che in Commissione Bilancio gli emendamenti presentati da vari partiti dell’opposizione per chiedere la nostra Salvaguardia sono stati accantonati. La Legge Fornero non sarà mai “superata” finché rimarrà anche un solo Esodato anteFornero non salvaguardato”.

“Gli Esodati chiedono al governo del cambiamento l’emanazione di una urgentissima Nona Salvaguardia per mettere la parola fine a un calvario che, trascinandosi ormai da 7 anni, è diventato insostenibile. C’è chi si è ammalato, chi si è suicidato, chi vive di stenti. La situazione attuale che si è protratta troppo a lungo fa sì che ci siano Esodati esclusi che avevano già maturato il requisito a gennaio 2018 e quindi già ora hanno perso un intero anno di pensione che non verrà in alcun modo loro risarcito, mentre nel frattempo cercano di sopravvivere senza reddito con la prospettiva di doverlo fare ancora per lunghi anni.

Gli esodati ante Fornero

Gli Esodati sono ex-lavoratori, cioè coloro che hanno perso il lavoro ante la riforma Monti-Fornero, di conseguenza la loro gravissima situazione va sanata con la massima priorità attraverso un provvedimento specifico come per le precedenti salvaguardie. Provvedimenti per la flessibilità in uscita di attuali lavoratori, per quanto importanti, non sono soluzione per gli Esodati, a fronte della negazione di un diritto acquisito. Non esiste alcuna motivazione– agli Esodati si applicano le regole ante-Fornero – per accomunare la nostra tematica con un accompagnamento alla pensione applicabile a chi tuttora lavora e potrebbe trarre vantaggio dalla scelta per un pensionamento anticipato.

Gli Esodati, ESTROMESSI dal mondo del lavoro prima del 2012, non hanno scelta, né possono più in alcun modo attendere oltre. Deve essere loro restituito il diritto sottratto alla pensione! Ricordiamo che la nostra tematica richiede una sanatoria di una situazione pregressa che le precedenti otto salvaguardie, “a macchia di leopardo” e mai definitive, non hanno mai risolto. Qualunque altra ipotesi non sarebbe per noi né equa né applicabile.

Le coperture per un nuovo provvedimento di salvaguardia

Le risorse residue della Ottava salvaguardia inoltre sono più che sufficienti per coprire i fondi necessari per l’emanazione della Nona che si ipotizzano intorno a poco più di 300 Milioni. L’Unione Europea – che in queste settimane viene spesso chiamata in causa per giustificare tagli alla manovra predisposta da questo Governo – è perfettamente consapevole del vulnus degli Esodati che si trascina in Italia da 7 anni e ha già in passato chiesto ripetutamente ai Governi che si sono succeduti di risolvere definitivamente questa indegna ingiustizia.

Sono mesi che il Presidente della Repubblica ha dato ascolto alle nostre istanze sollecitando il Ministero del Lavoro a dare soluzione al nostro vero e proprio dramma perché ci ritroviamo davanti un futuro di indigenza abbandonati dallo Stato senza reddito e senza la dovuta pensione.

Le richieste degli esodati non salvaguardati

Il Governo del Cambiamento, che ripetutamente, anche per voce del Presidente del Consiglio Conte, ha affermato di voler essere il difensore dei diritti dei cittadini e che lo Stato è composto da persone e non da numeri e  finanza, confermi agli italiani la propria volontà politica nella direzione di EQUITA’ e di GIUSTIZIA nel porre rimedio al primo e più inaccettabile errore della iniqua legge Fornero mettendo al primo posto i DIRITTI di 6.000 cittadini, e quindi 6.000 famiglie, alla fame da 7 anni.

Gli Esodati reclamano un diritto acquisito, che a più del 90% dei loro compagni di sventura è già stato riconosciuto, chiedendo il riconoscimento della loro tutela come è stato per gli altri Esodati e confidando anche nella Risoluzione congiunta 8-00004 approvata all’unanimità dalla Commissione Lavoro lo scorso 30 ottobre 2018 che impegna il Governo all’emanazione di una definitiva Nona Salvaguardia senza discriminazioni. Risoluzione approvata anche dal Sottosegretario al Lavoro On. Durigon.

Tutto ciò premesso gli Esodati lanciano quindi un appello al Governo affinché la Nona Salvaguardia sia inserita nel maxi-emendamento governativo in preparazione alla Legge di Bilancio, che garantisca loro le medesime condizioni di accesso alla pensione, senza alcuna differenza o discriminazione, già accordate agli altri Esodati attraverso le precedenti salvaguardie. 6.000 famiglie italiane non possono più attendere!”.

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