La fine dell’anno si avvicina, e ciò fa ricordare ai maturandi 2018/2019 che mancano pochi mesi al temuto esame di maturità. Scopriamo quali sono le novità di quest’anno. I candidati dell’esame di maturità 2018/2019 dovranno affrontare due prove scritte, la prima di italiano (ci saranno tre tipologie di prova e non più quattro: analisi del testo, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per quanto riguarda l’analisi del testo, ci sarà una grande novità: saranno due gli autori proposti e non più uno) e la seconda che riguarderà la disciplina caratterizzante del percorso di studio scelto.
Altra novità riguarda le griglie di valutazione, che saranno uguali a livello nazionale. Il punteggio finale sarà espresso ancora in centesimi, ma da quest’anno i crediti accumulati nel corso del triennio passano da 25 a 40. Saranno aboliti come requisiti d’accesso la prova Invalsi e le ore di alternanza scuola-lavoro.
Esame di maturità, addio tesina. Costituzione ed analisi del testo all’orale.
Anche durante l’esame orale non ci sarà più la tesina, ma ci sarà spazio per l’analisi del testo. I candidati, in sede di colloquio, dovranno analizzare dei testi per dimostrare la propria capacità argomentativa e critica rispetto all’argomento proposto.
Grande importanza verrà data, in sede di orale, alla Costituzione italiana, ma su questo punto si è acceso un dibattito, in quanto i maturandi potranno non essere pronti ad affrontare quest’argomento in quanto avranno poco tempo a disposizione per potersi preparare. Il Messaggero riporta in tal proposito il pensiero di Mario Rusconi, il Presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio: “Lo studio di argomenti importanti come la Cittadinanza e la Costituzione purtroppo è affidato alla volontà dei docenti e a quanto tempo riescono a dedicare a questi approfondimenti. Ed è evidente che non sia uguale per tutti, in tutte le scuole”.