Di Martedì, Luigi Di Maio: “Per reddito di cittadinanza e quota 100 non si può aspettare”

Luigi Di Maio è intervenuto a Di Martedì condotto da Giovanni Floris su La 7, per parlare della manovra e della trattativa con la Commissione europea.

Di Martedì, Luigi Di Maio: “Per reddito di cittadinanza e quota 100 non si può aspettare”

Il viceprepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio è intervenuto nel programma Di Martedì condotto da Giovanni Floris su La 7, per parlare della manovra e della trattativa con la Commissione europea, dichiarando che il reddito di cittadinanza e la quota 100 per superamento della Fornero devono essere introdotti immediatamente.

Infatti, il vicepresidente del Consiglio ha dichiarato che “non si può aspettare, dobbiamo farlo subito. Se qualcuno non vuole farci portare a casa quota 100 o il reddito di cittadinanza allora rispondo a tono, scelgo i cittadini”. Per Luigi Di Maio quella in corso “non è una battaglia contro l’Europa, ma vogliamo portare a casa le promesse che abbiamo fatto sulle emergenze”.

Il dibattito sulla libertà di stampa tra Luigi Di Maio e Mario Calabresi a Di Martedì

Presente a Di Martedì anche il direttore di Repubblica Mario Calabresi, con Luigi Di Maio hanno parlato per circa mezz’ora e il dibattito è stato piuttosto vivace sul tema della libertà di stampa e del rapporto tra politica e giornali. «La libertà di stampa in questo paese è la possibilità dei cittadini di conoscere i fatti. Per me sui giornali oggi ci sono troppe bugie e troppe campagne contro qualcuno. E ti viene da chiederti ma non è che quell’editore fa quella campagna per propri interessi?» ha detto Di Maio.

A questo punto è intervenuto Giovanni Floris a contestare il vicepremier «voi ora siete al governo, non all’opposizione… Viene qui con le fotocopie dei giornali a contestarli». «Non siete più liberi e belli per statuto perché state all’opposizione, siete voi al governo», ha ribattuto Mario Calabresi mentre il confronto si fa vivace. «Ma come, avete fatto la battaglia a Berlusconi quando lasciava Mediaset ai figli e ora mi dice che De Benedetti ha lasciato le quote ai figli?», alzando la voce Di Maio che non accetta i paragoni «con la Corea del Nord». Tensione che Calabresi stempera dicendo «Tanto siamo contro le partite, o movimentiamo un po’… o non vinci con lo share».

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