Decreto sicurezza, il ministro Salvini ribadisce la legge non cambia!

Il ministro interno Matteo Salvini ha ribadito che il decreto sicurezza non cambierà di una virgola, a seguito polemiche mosse sindaci e governatori.

Migranti, Salvini annuncia che l'Italia non firmerà il Global compact for migration

Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini è intervenuto alla scuola politica della Lega, a Milano, dove parlando delle polemiche sul decreto sicurezza da parte di alcuni sindaci e governatori ha detto “Io ascolto tutti, ma di quel decreto non si cambia una virgola“. Poi riferendosi all’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i sindaci ha dichiarato: “Domani il presidente del Consiglio incontrerà alcuni sindaci che hanno dubbi sul decreto sicurezza e immigrazione; io darò a questi sindaci quello che prendevo io a scuola quando c’era la versione di latino, il ‘bigino’. Perché se uno non capisce – ha aggiunto – gli riassumi magari con le figure quello che c’è scritto, che magari lo capisce”.

Matteo Salvini: “Se non si trova accordo, la via del popolo è sovrana”

Matteo Salvini nel suo intervento alla scuola politica della Lega ha parlato anche del rapporto tra il suo partito e l’alleato di governo il Movimento Cinque Stelle. Il vicepremier e ministro dell’Interno, ha infatti, dichiarato che “con i 5 Stelle stiamo governando insieme. Se su qualche punto non si trova l’accordo la via del popolo è la via sovrana, la scelta la faranno gli italiani“, ha poi aggiunto il vicepremier leghista che in Italia “servono più energia e trasporti”.

In merito al tema migranti Matteo Salvini è tornato anche a Non è l’Arena su La7, dove ha detto: “Se l’Europa continuerà a parlare tanto e ad accogliere poco, eviterò di identificare chi arriva. Ma, ad ora, non vorrei essere costretto a farlo. Volendo, quelli che arrivano in Italia posso fare a meno di farli identificare, così possono andare dove vogliono…”. E commentando i sondaggi che danno la Lega in crescita, ha dichiarato: “Non farò mai cadere nessun governo per vanagloria o per egoismo. Non faccio saltare i governi così, ho fatto un patto, ho preso un impegno e vado fino in fondo. Saranno gli elettori alla fine a dire se ho fatto bene o male“.

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