Decreto Dignità, Matteo Salvini: è un buon inizio, modifiche in Parlamento per renderlo più efficiente

Matteo Salvini all'Assemblea Ania 2018, ha detto che arginare le delocalizzazioni e il gioco d'azzardo, e mettere mano alla precarietà è un buon inizio.

Decreto Dignità, Matteo Salvini: è un buon inizio, modifiche in Parlamento per renderlo più efficiente

Il testo del decreto dignità approvato, il 2 luglio 2018, contiene le misure per il contrasto al precariato, alla delocalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali, al gioco d’azzardo e misure in materia di semplificazione fiscale.

Matteo Salvini, al margine dell’Assemblea Ania 2018, ha detto che arginare le delocalizzazioni e il gioco d’azzardo, e tentare di mettere mano alla precarietà è un buon inizio e le modifiche in Parlamento per renderlo più efficiente e più produttivo.

Poi, il vicepremier e Ministro dell’Interno parlando delle proteste delle imprese in merito al decreto Dignità, ha spiegato che il governo è per semplicare la vita e non complicarla, occorre fare di più ma si dice contento del lavoro del vicepremier Luigi Di Maio.

La risposta di Luigi Di Maio a Matteo Salvini sulle modifiche delle Decreto Dignità.

Il ministro dello sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, all’assemblea Ania 2018, ha risposto alle parole di Matteo Salvini dicendo: “Il parlamento è sovrano, se le modifiche vanno nell’ottica del miglioramento troveranno nel Movimento 5 Stelle una forza politica disponibile al dialogo. Se invece si vogliono annacquare le norme che abbiamo scritto allora il Movimento 5 Stelle sarà un argine – ha aggiunto – Non si arretra sulla precarietà, sulla sburocratizzazione, sulla lotta al gioco d’azzardo e alla lotta alle multinazionali che delocalizzano dopo aver preso i soldi dallo stato”.

Luigi Di Maio, ha spiegato che, il tema delle pensioni non dovrebbe entrare nel decreto Dignità durante l’iter parlamentare. Il vicepremier e ministro del lavoro ha poi ribadito che ha già chiesto ai parlamentari del M5S di mettersi a lavorare nella commissione Lavoro sulle pensioni, per la quota 100, quota 41, aumentare le pensioni minime, e soprattutto abolire le pensioni d’oro.

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