Crollo ponte Morandi: un progetto di demolizione senza esplosivi per salvare le case

Spuntata una nuova ipotesi di un progetto di demolizione senza esplosivi per salvare le case dalla demolizione del ponte Morandi. Voluta da Toti e Bucci.

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Spuntata una nuova ipotesi di un progetto di demolizione senza esplosivi per salvare le case dalla demolizione del ponte Morandi. Fortemente voluta dal presidente della regione Liguria Giovanni Toti e dal sindaco di Genova, Marco Bucci.

Un progetto di demolizione del ponte Moranti senza esplosivi per salvare le case.

«Stiamo cercando, con il sindaco, di lavorare a un piano di smontaggio per tutti e due i tronconi – ha detto Giovanni Toti – questo risparmierebbe le case dalla distruzione, almeno per ora». Con queste dicharazioni il governatore Toti accende una speranza agli oltre 500 sfollati:

«Il sindaco ed io stiamo lavorando a un piano di demolizione totale del ponte: invece di fare esplodere il moncone est e smontare quello ovest, stiamo cercando strade, con i tecnici, per smontarlo tutto, evitando dunque di dover demolire le case di via Porro. Almeno per dare il tempo ai proprietari di entrare e recuperare, con calma le proprie cose »  hanno aggiunto Bucci e Toti.

Per la rimozione, pezzo dopo pezzo, del ponte rimasto, occorrerebbe il coinvolgimento di grandi e potenti gru, che probabilmente richiederanno tempi più lunghi. Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco Bucci hanno assicurato che i monitoraggi e i sopralluoghi daranno un responso ed entro la settimana prossima verranno date risposte ai cittadini.

Al vaglio dei tecnici, come viene riportato su Repubblica c’è anche un’altra ipotesi, ovvero l’azione contemporanea dello smontaggio di una parte del ponte, contemporanea all’inizio della costruzione dell’altra parte.

Inoltre, sia il sindaco che il presidente della regione hanno confermatoche l’area dovrebbe essere dissequestrata a fine settembre. E poi in merito alla polemica scoppiata con il M5S per aver invitato alla presentazione del ponte di Renzo Piano, l’ad di Autostrade, Giovanni Toti ha ribattuto: «Dal M5S ligure che è una forza di governo nazionale ci si aspetterebbe che conoscesse i problemi. Qui c’è il rischio di un cantiere infinito, Autostrade è l’unico concessionario e, per legge, per aprire un cantiere, si deve parlare con Autostrade».

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