Crollo ponte Morandi, Toninelli: “Rivedremo le concessioni e valuteremo le nazionalizzazioni”

Danilo Toninelli, in audizione nelle commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato ha risposto in merito al crollo del Ponte Morandi.

Crollo ponte Morandi, Toninelli: “Rivedremo le concessioni e valuteremo le nazionalizzazioni”

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in audizione nelle commissioni riunite Ambiente e Lavori pubblici di Camera e Senato ha risposto in merito al crollo del Ponte Morandi a Genova in cui hanno perso la vita 43 persone.

Crollo ponte Morandi, Toninelli: “tragedia evitabile”.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha aperto l’audizione alle commissioni riunite di Camera dicendo che è inaccettabile una tragedia come questa poteva e doveva essere evitata ed ha aggiunto che tutti abbiamo il dovere di stringerci intorno a Genova con l’obiettivo di restituire la quotidianità perduta, fare chiarezza sulle cause del crollo del ponte Morandi e individuare le responsabilità di questa tragedia, dando piena fiducia e sostegno al complesso lavoro della Magistratura.

Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e degli obblighi convenzionali, valutando di volta in volta se l’interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari“, ha sottolineato Danilo Toninelli.

“A partire da settembre – ha aggiunto – convocherò tutti i concessionari delle infrastrutture, chiedendo un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a realizzare un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando”.

Il ministro Toninelli ha poi affermato che il servizio ispettivo che opera presso il ministero sarà potenziato, e sarà valutato anche il ripristino di quella Agenzia che avrebbe avuto una maggiore autonomia e che i governi precedenti non hanno voluto istituire, in modo da assicurare una rigorosa e puntuale vigilanza sull’operato dei concessionari e sul rispetto dei vincoli che la legge e le convenzioni pongono a loro carico.

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