Confermata recessione tecnica in Italia e vicepremier Di Maio punta dito contro governi precedenti!

Istat ha confermato la recessione tecnica nel nostro paese ed ha registrato nel quarto trimestre 2018 un Pil a -0,2%. Di Maio colpa governi precedenti.

Confermata recessione tecnica in Italia e vicepremier Di Maio punta dito contro governi precedenti!

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella giornata di ieri anticipando i dati dell’Istat forniti oggi giovedì  31 gennaio 2019 aveva ammesso che l’Italia è entrata in recessione tecnica e che si aspettava un contrazione del Pil nel quarto trimestre del 2018. E così è stato proprio ufficializzato dall’Istat, che ha confermato un Pil a -0,2% nel quarto trimestre 2018.

«Abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli», ha spiegato ieri il premier Conte alla platea di Assolombarda, «non dobbiamo girare la testa dall’altra parte ma il dato positivo è che non dipende da noi, bensì da fattori esterni come la Cina e la Germania, che è il nostro primo Paese per l’export». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto convinto che nei prossimi mesi del 2019 «ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto soprattutto nel secondo semestre, lo dice anche il Fondo monetario internazionale. L’economia crescerà e dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l’economia in modo robusto e duraturo».

Istat, conferma ufficialmente recessione tecnica dell’Italia e Di Maio punta il dito contro i governi precedenti

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio dopo la pubblicazione dei dati Istat sul Pil ha commentato in conferenza stampa dando la colpa di questa recessione ai governi precedenti.

«I dati Istat sul Pil testimoniano una cosa fondamentale: chi stava al governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha mai portato fuori dalla crisi», ha detto Luigi Di Maio. «Non credo ci sarà bisogno di correggere le stime (per il 2019), nonostante la congiuntura economica difficile» e considerata «anche la guerra dei dazi», ha aggiunto Di Maio. «Credo che aiutando le fasce più deboli, i pensionati, le pmi e chi cerca lavoro permetteremo un aumento della domanda interna, immettendo 8 miliardi di euro ogni anno e 5 miliardi con il Tfs che entrano nei conti correnti». Anche i due ex premier Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno commentato sui social i dati diffusi da Istat che confermano la recessione tecnica del nostro Paese.

“Da quando c’è il nuovo governo l’Italia ha perso 76 mila posti di lavoro (dati ufficiali Istat) e il Pil è per la seconda volta in negativo. Siamo in recessione. Chi vuol bene all’Italia sa che le scelte economiche di Salvini e Di Maio sono sbagliate. Con le nostre scelte quattordici trimestri di crescita, con le loro scelte subito recessione. Stanno portando il Paese a sbattere: cambiamo strada prima che sia troppo tardi” ha scritto Renzi su facebook. L’altro ex premier, invece, su twitter ha accusato il governo di avere un atteggiamento assurdo e pericoloso.

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