Come funziona e a chi spetta la pensione di cittadinanza 2019!

Pensione di cittadinanza si rivolge ai nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più membri di età pari o superiore ai 65 anni. Ecco i requisiti.

Come funziona e a chi spetta la pensione di cittadinanza 2019!

La pensione di cittadinanza, come il reddito di cittadinanza e la Quota 100, partiranno dal 1 aprile 2019, come stabilito nel decreto che dovrebbe essere approvato definitivamente oggi giovedi 17 gennaio alle 18 dal Consiglio dei ministri. Vediamo insieme come funziona la pensione di cittadinanza e quali sono i requisiti per ottenerla.

Come funziona e a chi spetta la pensione di cittadinanza 2019!

Il comma 2 dell’articolo 1 annuncia che per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari a 65 anni la misura acquista il nome di pensione di cittadinanza, quale strumento di contrasto alla povertà per le persone anziane. Nel dettaglio, queste persone beneficeranno di un’integrazione del reddito familiare, fino al raggiungimento di una determinata soglia.

I requisiti sono i seguenti: essere cittadini italiani, o in alternativa di uno Stato membro UE. La pensione di cittadinanza spetta anche agli stranieri, purché in possesso del regolare permesso di soggiorno; essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni; ISEE inferiore a 9.360 euro; patrimonio immobiliare (nel quale non è compresa la casa d’abitazione) inferiore a 30.000 euro; patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro. Questo limite è innalzato di 5.000€ in caso di presenza di una persona con disabilità nel nucleo familiare; reddito familiare non superiore a 7.560€. Questa soglia è aumentata a 9.360€ qualora il nucleo familiare sia in affitto.

I nuclei, che soddisfano questi requisiti, riceveranno un beneficio economico che come descritto nell’articolo 3 del decreto, che sarà composto di due parti: la prima provvederà appunto a integrare il reddito della famiglia fino alla soglia di 7.560 euro, mentre la seconda integrazione sarà pari all’ammontare annuo del canone di locazione (per chi è in affitto) fino ad un massimo 1.800 euro. Complessivamente potrebbe spettare un’integrazione del reddito fino al raggiungimento di 9.360€; mensilmente, quindi, l’interessato ha diritto ad un massimo di 780€. In ogni caso, l’integrazione non può essere inferiore ai 480€ annui.

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