Il termine “Carnevale” deriva dall’espressione “Carnem levare”, nel Medioevo, si indicava il fatto religioso di non mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, ovvero dal giorno successivo alla fine del Carnevale, fino al Giovedì Santo. Secondo il calendario liturgico, il periodo di festa inizia il giorno dell’Epifania e termina il mercoledì delle Ceneri; invece secondo il rito ambrosiano, parte dal fatto che la quaresima inizia più tardi, dunque la festa dura fino al sabato che precede la prima domenica di quaresima.
Quest’anno, la Pasqua cadrà il 21 aprile 2019 e dunque il giovedì grasso il 28 febbraio, mentre il martedì grasso il 5 marzo. Da mercoledì 6 marzo inizierà la Quaresima. Ad eccezione di Milano e delle parrocchie che seguono il rito «Ambrosiano».
Le origini e la storia del Carnevale
Il Carnevale storicamente viene considerato come un periodo di festa e di rinnovamento. Secondo il calendario dell’antica Roma, il periodo di Carnevale poteva coincidere con la fine o con l’inizio dell’anno. La storia del festeggiamento del Carnevale in Italia è molto antica, risale al secolo Quattrocento e del Cinquecento come dimostrano le testimonianze della festa del Carnevale in alcune città italiane.
Poi, nel 1600 il Carnevale si è rinnovao grazie alla Commedia dell’Arte, spettacolo teatrale in cui i personaggi usavano maschere e costumi che rappresentavano un determinato carattere e un “tipo” di personaggio, come Arlecchino-servitore, Pantalone-padrone, Balanzone-sapiente fanfarone, dove ereditavano dal Carnevale il gusto per lo scherzo e il travestimento.
Oggi, il carnevale si festeggia con sfilate e carri allegorici. Poi il martedì grasso è occasione per gustare i dolci tipici del carnevale, come le chiacchere chiamate anche frappe o bugie, le frittelle o le castagnole. Dunque, si tratta di una festa tipica dei Paesi a tradizione cattolica.
