Bus in fiamme a Crema, le dichiarazioni del ministro Bussetti

Nella giornata di mercoledì 20 marzo 2019, 51 studenti delle scuole medie hanno vissuto 50 minuti di terrore. Ecco le parole ministro Bussetti.

Bus in fiamme a Crema, le dichiarazioni del ministro Bussetti

Nella giornata di mercoledì 20 marzo 2019, 51 studenti delle scuole medie hanno vissuto 50 minuti di terrore. L’autista Oyssenou Sy ha dirottato l’autobus per dirigersi a Linate, lo ha cosparso di benzina. Durante il sequestro, l’autista ha chiesto al docente di chiamare il 112 poi prende in mano il cellulare e urla. : “Non voglio vedere nessuno nell’arco di due chilometri, non sparate al pullman perché qui c’è liquido infiammabile!“.

Poi il docente ha riprenso il telefono e ha detto: “Mi sente? Sono un insegnante che c’è sul pullman, dice l’autista che vuole andare sulla pista di Linate”, poi il carabiniere consiglia di fare abbassare i ragazzi ma il professore ha risposto: “Sono legati, lui ha un accendino in mano e minaccia di dare fuoco a tutto. Il pavimento è cosparso di gasolio”. Il conducente è stato arrestato e si trova a San Vittore. Il ministro dell’Istruzione questa mattina sarà a Crema per incontrare i 51 studenti, ha rilasciato un”intervista a quotidiano.net.

Le dichiarazioni del ministro Bussetti dopo il sequestro 51 studenti a Crema

“Ci siamo mossi da subito: a poche ore da quell’agghiacciante episodio abbiamo attivato la task force del Miur sulle emergenze educative. È sul posto da due giorni, pronta a dare sostegno sia ai ragazzi coinvolti nella vicenda, che alle famiglie e al personale scolastico. A quest’ultimo va un particolare ringraziamento: sul bus erano presenti insegnanti che hanno fatto tutto il possibile per tutelare gli studenti anche in quella situazione inquietante” ha spiegato il ministro Marco Bussetti durante intervista a quotidiano.net.

“Dobbiamo garantire la sicurezza assoluta degli studenti – ha aggiunto Bussetti – È inammissibile che un autista di scuolabus abbia avuto problemi di alcol o addirittura sia stato condannato per molestie sessuali. Vogliamo che sia fatta la massima chiarezza. Chi è a contatto con i ragazzi deve avere tutti i requisiti necessari. Il ministro Salvini è stato perentorio: va chiesto a chi lavora nell’ambito dei servizi al pubblico il certificato penale obbligatorio. Non posso che essere d’accordo con questa sua posizione”.

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