Bernardo Bertolucci è morto stamattina all’età di 77 anni, nella sua casa di Roma. Era malato da tempo: era costretto su una sedia, e pare avesse anche il cancro. A partire dalle 10 di domattina, fino alle 19, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio sarà allestita una camera ardente che permetterà di rendere l’ultimo saluto al regista.
Nato a Parma nel 1941, Bernando Bertolucci, all’inizio della sua carriera, ha collaborato con Pier Paolo Pasolini, ed è stato suo assistente nel primo film “Accattone” del 1961. Bertolucci si è poi affermato come uno dei principali registi del Novecento, firmando 17 pellicole tra cui “Il conformista”, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, L’ultimo tango a Parigi e L’ultimo imperatore.
Per omaggiare il grande maestro, oggi sono in programma diverse modifiche ai palinsesti tv. Su Rai 1 nel corso de La vita in diretta ci saranno ricordi ed approfondimenti. Nella rubrica di stasera Cinematografo, verrà dedicata una lunga pagina ai capolavori del regista. Su Rai 2 vedremo in prima serata il film con Ugo Tognazzi La tragedia di un uomo ridicolo. Su Rai 3 Blob dedicherà un lungo omaggio a Bertolucci. Anche su Rai Movie, Rai 5 e su Rai Storia andranno in onda degli approfondimenti dedicati al regista.
Su Mediaset potremmo vedere, sul canale Iris, a partire dalle ore 21, Il tè nel deserto e La commare secca. Cielo, invece, trasmetterà L’ultimo imperatore alle 21.15.
Sono tanti i ricordi commossi di chi ha conosciuto Bernardo Bertolucci. Franco Zeffirelli sottolinea come Bertolucci sia riuscito a trasportarci in dimensioni artistiche uniche, ed è molto triste dirgli addio. Stefania Sandrelli, in una lettera, ha scritto che “Se ne è andato il mio Ultimo imperatore”.
Anche Roberto Benigni e la moglie Nicoletta Braschi hanno ricordato il regista, la cui morte è stata un “dolore immenso”. Vittorio Cecchi Gori ha reso così omaggio a Bertolucci: “Di lui ho un magnifico ricordo, abbiamo sempre avuto ottimi rapporti e soprattutto con lui per la prima volta partecipai alla cerimonia degli Oscar. Quando lo chiamarono per la prima statuetta – aggiunge – quella per i migliori costumi, gli dissi ‘li vinci tutti’ e così andò”.
