Manovra governo Lega-M5S. Ecco le principali misure della Legge di Bilancio!

La prima manovra del governo Lega-M5S è stata approvata dal Consiglio dei ministri ed è approdata in Commissione Europea per valutazione.

Approvata la prima manovra del governo Lega-M5S. Ecco le principali misure!

La prima manovra del governo Lega-M5S è stata approvata dal Consiglio dei ministri ed è approdata in Commissione Europea per valutazione. Dopo giorni di tensione è stato raggiunto tra i due partiti di maggioranza l’accordo sulle misure da introdurre nella legge di bilancio. Il governo ha approvato anche il decreto fiscale e il decreto semplificazione, contenente misure per il lavoro, norme per la sanità e l’introduzione di una RC auto equa sul territorio.

Ecco le misure principali inserite nella manovra: quota 100, taglio delle pensioni d’oro, reddito di cittadinanza e pace fiscale.

Per quanto riguarda il superamento della Legge Fornero, approvata la Quota 100 dove sarà possibile lasciare il lavoro prima della soglia attualmente prevista per i trattamenti di vecchiaia – 66 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi sia per gli uomini che per le donne del settore pubblico e del settore privato – a patto di aver compiuto i 62 anni e aver maturato 38 anni di contributi.

Questa misura scatterà da febbraio, ovvero quando i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti richiesti potranno inviare la richiesta all’Inps. Il costo è di 7 miliardi di euro. Secondo quanto trapelato, saranno quattro l’anno le finestre per accendere alla pensione, come scrive l’agenzia Radiocor. Si partirà da aprile 2019, poi luglio, ottobre e gennaio 2020.

Sulla «pace fiscale», l’accordo raggiunto da Lega e M5S prevede lo sconto sul pagamento delle tasse dovute, oltre alla cancellazione di sanzioni e interessi, ci sarà. Si pagherà solamente il 20% sul maggior imponibile dichiarato. Inoltre, si potrà chiudere il debito con una denuncia integrativa per somme che non potranno eccedere il 30% il reddito denunciato, e con un tetto di 100 mila euro. Con la manovra è prevista anche una nuova stretta alle norme penali relative ai reati fiscali.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, l’attivazione dovrebbe scattare in primavera. L’assegno da 780 euro, secondo quanto trapelato finora, verrà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarebbe garantito soltanto se si frequentano corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile.

Per quanto riguarda le pensioni d’oro, i tagli scatteranno dal primo gennaio e la sforbiciata potrebbe arrivare anche al 20% dell’importo, riguarderà i trattamenti Inps che superano la soglia dei 4.500 euro netti al mese (90mila lordi all’anno). L’incasso previsto per le casse dello stato ammontano ad 1 miliardo di euro in tre anni. Potrebbero esserci brutte notizie anche per i pensionati che hanno un assegno superiore ai 2.000-2.500 euro mensili, in quanto potrebbe essere previsto lo stop alle rivalutazioni e all’adeguamento all’inflazione.

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