Accordo UE sui migranti: lo scontro tra Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron

Giuseppe Conte e Emmanuel Macron hanno dichiarato opinioni contrastanti sull’accordo sui migranti raggiunto tra i 28 leader dell’Unione Europea.

Accordo UE sui migranti: lo scontro tra Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron

Il premier italiano e il presidente francese hanno dichiarato opinioni contrastanti sull’accordo sui migranti raggiunto nella notte tra giovedì e venerdì tra i 28 leader dell’Unione Europea. Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron hanno discusso sul punto che prevede l’apertura di nuovi “centri controllati” per i migranti nell’Unione Europea, e sui paesi in cui devono essere aperti e sulla volontarietà della loro apertura.

Accordo UE sui migranti: la polemica tra Italia-Francia.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, al secondo appuntamento del Consiglio europeo a Bruxelles ha detto che l’accordo sui migranti raggiunto tra i Paesi Ue coniuga responsabilità e solidarietà. Sottolineando che la responsabilità è dei “Paesi di primo arrivo. Accettiamo la mutualizzazione dell’organizzazione e i finanziamenti europei” e infine ha concluso: “I centri di accoglienza nella Ue sono su base volontaria, vanno fatti nei paesi di primo ingresso, sta a loro dire se si candidano ad aprirli”.

Giuseppe Conte ha invece dichiarato che è inesatto dire che l’accordo si basa su basi volontarie, in quanto, si tratta di un accordo integrato, articolato e multilivello. Il premier italiano, ha poi difeso la decisione di rendere volontaria l’apertura dei centri di accoglienza per i migranti, sostenendo che “qualche paese informalmente ha già dato la disponibilità: non l’Italia” e aggiungendo che “non è escluso nessun paese, compresa la Francia”.

La polemica è dovuta anche al fatto che l’accordo non supera il regolamento di Dublino, ma parla solamente in modo generico di una riforma che deve avere il consenso unanime tra gli Stati membri. Macron ha dichiarato che ci sono Stati “che hanno detto di essere disponibili alla costruzione dei nuovi centri”. Ma nessun stato membro si è manifestato per il momento. Per quanto riguarda l’Italia, Giuseppe Conte, ha dichiarato: “Decideremo collegialmente, ma non siamo assolutamente invitati a farlo”.

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