Opzione donna: proroga al 2019 per le nate nel 61. L’intervista a Paola Viscovich

Pensioni anticipate: intervista a Paola Viscovich, amministratrice del gruppo "Opzione donna: Le escluse".

Opzione donna: proroga al 2019 per le nate nel 61, l'intervista a Paola Viscovich

Il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di Reddito di cittadinanza e di pensioni, attualmente all’esame della Commissione lavoro al Senato per la in fase di conversione in legge, include Opzione donna, misura per le pensioni anticipate rivolto alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.

I requisiti anagrafici richiesti per Opzione donna non consentono alle lavoratrici nate nel 1961 di poter accedere a tale strumento previdenziale. Ne abbiamo discusso con Paola Viscovich, amministratrice del gruppo “Opzione donna: Le escluse”. Viscovich ha rivendicato l’inclusione delle nate nel ’61, chiedendo la proroga di Opzione donna al 31 dicembre 2019.

Perchè Opzione donna dovrebbe includere le lavoratrici nate nel 1961?

R. Dovrebbe includerci perché abbiamo lottato assieme alle altre ed avevamo i requisiti che sono stati confermati nel contratto di GOVERNO a firma Di Maio e Salvini: “Prorogheremo la misura sperimentale Opzione donna che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo. Prorogheremo tale misura sperimentale, utilizzando le risorse disponibili”. Poi Di Maio ha aumentato il requisito di un anno passando d 57/58 a 58/59 fermando però la data della maturazione al 31/12/18 .

Perchè, secondo lei, il Governo ha operato questa scelta?

R. La scelta è solo economica, basata su una sovrastimata valutazione delle possibili optanti, calcolate in una platea di 24.500 donne, con un costo stimato per il 2019 di 249,90 milioni di euro . Ma quante potrebbero essere le donne che realmente opteranno per questa misura?? Non lo sappiamo, ma sicuramente molte meno di quanto stimato, in quanto la decurtazione può condizionare la scelta.

Perchè Opzione donna e non Quota 100?

R. Tante di noi hanno già 58 anni e 35 anni minimo di contributi, va precisato che alle donne di 58 e posto che raggiungano nel prossimo triennio i 38 anni di contributi quota 100 è preclusa a prescindere, poiché nel triennio di validità non raggiungerebbero i 62 anni di età previsti dalla misura. Sarebbero cioè escluse per un anno!! Per la Fornero dobbiamo arrivare a 41 anni e 10 mesi.

Chi lavora è costretta a continuare a lavorare, chi non lavora perché il lavoro lo ha perso si trova a dover aspettare 67 anni, ma in questo tempo ci troviamo senza pensione e senza lavoro, ci dicano dopo 35 anni minimo di contributi versati, perché dobbiamo avere un trattamento diverso rispetto alle altre donne.

Quanto costerebbe prorogare Opzione donna al 2019?

R. Come si evince dalle seguenti due tabelle estratte dalla Relazione Tecnica allegata al Decreto Legge, Opzione Donna è l’unica misura previdenziale che si autofinanzia. I risparmi fino al 2028 sono ben evidenziati dagli stessi legislatori.
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